aggiornamento 16 dicembre: Le norme per chiarire che la produzione e il commercio della cosidetta cannabis light è legale sono state stralciate dalla legge di Bilancio (per maggiori informazioni: news.publicpolicy.it)
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ROMA (Public Policy) – Via libera in commissione Bilancio del Senato al sub emendamento M5s alla manovra sulla canapa industriale. A darne notizia con un post su Facebook è il senatore del Movimento 5 stelle Matteo Mantero.
L’emendamento – tra le altre cose, spiega il senatore – “modifica le legge sulla canapa consentendo di commercializzare i fiori e soprattutto modifica il testo unico per gli stupefacenti stabilendo una volta per tutte che sotto lo 0,5% di thc la canapa non si può considerare sostanza stupefacente”.
“Non è il punto di arrivo, anzi solo quello di partenza, ma oggi abbiamo dato la prima spallata all’assurdo muro di pregiudizio, che ancora circonda questa pianta. I canapicoltori e negozianti italiani potranno lavorare un po’ più tranquilli”, conclude Mantero.
Nel dettaglio il subemendamento introduce dal 1° gennaio 2020 una imposta di fabbricazione sulla biomassa di canapa pari a 12 euro per mille kg, per ogni punto percentuale di cannabidiolo (CDB) presente nella biomassa. Saranno obbligati a pagare l’imposta il fabbricante per i prodotti ottenuti nel territorio nazionale o il soggetto che effettua la prima immissione in consumo per i prodotti provenienti da Paesi dell’Unione europea. Di conseguenza si regolarizza la vendita di preparati contenenti cannabidiolo (CBD).
“L’uso della canapa, composta dall’intera pianta di canapa o di sue parti, come biomassa – si legge – è consentito in forma essiccata, fresca, trinciata o pellettizzata ai fini industriali, commerciali ed energetici, nei limiti e alle condizioni previste dall’allegato X alla parte quinta del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152. Il contenuto di tetraidrocannabinolo (THC) nella biomassa di cui al precedente periodo non deve risultare superiore allo 0,5%“. Prevista una licenza, con un costo annuale pari a 258 euro, per i soggetti obbligati al pagamento dell’imposta.
Lo stesso emendamento modifica la legge 242 del 2016 che ha regolato la produzione della canapa agroinduastriale, sancendo una volta per tutte che la vendita delle infiorescenze è consentita (fiori, radici e resine). Non solo, sarà possibile anche produrre preparati contenenti cannabidiolo. In questo modo il testo del subemendamento supera la sentenza della Cassazione sui cannabis shop. Allo stesso tempo, infatti, si interviene sul Testo unico degli stupefacenti chiarendo che i prodotti con un contenuto inferiore allo 0,5% di thc non sono sostanze stupefacenti (a casua del vuoto normativo lasciato fino ad oggi era il giudice a dover stabilire di volta in volta il contenuto di thc ammesso).
Diversi dm attuativi dovranno definire i dettagli della nuova normativa. (Public Policy) NAF