ROMA (Public Policy) – Non si può definire ancora un cantiere aperto, ma incominciano a definirsi i tratti della prossima legge di Bilancio. Rilevante, in base alle prime indicazioni, il capitolo lavoro. Il ministro dell’Economia, Daniele Franco, ha detto che la manovra assorbirà la riforma degli ammortizzatori su cui è impegnato il ministero del Lavoro e sulla quale occorrerà sciogliere proprio il nodo sulle risorse. La Bilancio 2022, sempre stando alle indicazioni del titolare dell’Economia, potrebbe prevedere una prima revisione del reddito di cittadinanza e probabilmente anche un anticipo di taglio del cuneo da far scattare già nel 2022. Franco ha infatti sottolineato che il taglio del cuneo fiscale rappresenterà uno dei cardini intorno al quale ruoterà l’attesa riforma fiscale.
Si è accennato al reddito di cittadinanza. Intenso è il confronto politico – a volte scontro – sul tema. Arrivato, infatti, l’attacco della leader di FdI, Giorgia Meloni, che ha sottolineato come la misura non crei sviluppo e l’ha definita “metadone di Stato”. Pronta la replica del ministro del Lavoro, Andrea Orlando: “chi usa queste metafore probabilmente non si rende conto di che cosa è la povertà”. Il segretario del Pd, Enrico Letta, è favorevole a cambiarlo ma non cancellarlo. Matteo Salvini, leader della Lega, parla di errore nell’istituzione del reddito e annuncia un emendamento alla manovra per destinare i fondi alle imprese. Anche il capo politico del M5s, Giuseppe Conte, ha parlato di “misura di necessità” e apre a miglioramenti.
Una riforma, comunque, pare possa arrivare. La base dei cambiamenti potrebbe essere l’esito del Comitato per la valutazione istituita al ministero. L’obiettivo sarebbe quello di rendere la misura meno penalizzante per le famiglie numerose e per gli stranieri modificando la cosiddetta scala di equivalenza.
In settimana poi è previsto un nuovo incontro Governo-parti sociali sulle politiche attive. Il tavolo doveva tenersi giovedì scorso, ma è stato aggiornato a domani alle 16.
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FRA
