CARCERI, CONTRO I SUICIDI DEGLI AGENTI IL GOVERNO PENSA A UN NUMERO VERDE

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(Public Policy) – Roma, 6 dic – Contro i suicidi in carcere
degli operatori penitenziari, il Governo si affida,
principalmente, a un numero verde e a un servizio di help
line a livello nazionale (ancora da istituire).

Lo ha detto in commissione Giustizia alla Camera il sottosegretario
Antonino Gullo, rispondendo a un’interrogazione della
radicale Rita Bernardini (eletta nelle fila del Pd).

“Nel 2011 – ha ricordato Gullo – è stato istituito un
gruppo di studio, composto da elementi interni
all’amministrazione penitenziaria e da psichiatri esperti
del fenomeno suicidario, che al termine dei lavori ha
prodotto un report. Il numero verde, non appena istituito,
sarà adeguatamente pubblicizzato attraverso una campagna di
sensibilizzazione tra il personale”.

Il 31 luglio 2012 – ha infine detto il sottosegretario –
“il capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria
si è incontrato con le organizzazioni sindacali per
affrontare le tematiche riguardanti le condizioni di disagio
della polizia penitenziaria, cercando di individuare gli
interventi più idonei a fronteggiare una realtà drammatica,
pur nella consapevolezza che gesti come il suicidio si fonda
su motivazioni profondamente soggettive e su fattori che
spesso non consentono alcuna previsione”.

LA RISPOSTA DI RITA BERNARDINI
Il Governo non si rende conto “che lo stress al quale sono
sottoposti gli appartenenti al corpo di polizia
penitenziaria dipende sia dalle gravi carenze strutturali
dell’ambiente nel quale operano che dalle stesse condizioni
di lavoro (turni massacranti, rinuncia a turni di riposo e a
ferie, continue situazioni di emergenza)”.

“Per cercare di porre rimedio al fenomeno dei suicidi – ha
concluso la deputata radicale – sarebbe dunque opportuno
sanare le gravi carenze che caratterizzano il loro lavoro”.
(Public Policy)

GAV