CARCERI, GOVERNO: ESPULSIONE DEGLI STRANIERI, RENDERE PIÙ SNELLA LA PROCEDURA

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CARCERI, GOVERNO: ESPULSIONE DEGLI STRANIERI, RENDERE PIÙ SNELLA LA PROCEDURA

(Public Policy) – Roma, 5 lug – “I destinatari
dell’espulsione (tra i detenuti stranieri; Ndr) potrebbero
teoricamente essere circa 4 mila, ma i provvedimenti sono
stati meno di mille in ciascuno degli ultimi 3 anni. Occorre
lavorare per rendere più snello il coordinamento degli
organi predisposti e applicare meglio il provvedimento di
espulsione”.

Lo dice in aula alla Camera il sottosegretario alla
Giustizia Cosimo Maria Ferri rispondendo a un’interpellanza
della Lega nord (primo firmatario Giancarlo Giorgetti) in
merito alla possibilità di “far scontare in tutti i casi
possibili la pena detentiva imputata a detenuti stranieri
nei loro Paesi di origine“.

I NUMERI
“Al 30 giugno 2013 – dice Ferri – si segnala la presenza in
Italia di 66.028 detenuti, di cui oltre 23 mila stranieri
per una capienza regolamentare di 47.022 detenuti. Di questi
24.449 sono in custodia cautelare, le persone condannate
sono 40.301, 1.180 quelle internate”.

LA RISPOSTA
Il problema – dice ancora il sottosegretario – è divenuto
pressante anche a livello morale, ci vuole una risposta
articolata e idonea a rendere effettivo il principio
costituzionale della funzione educativa della pena. 12.791
stranieri sono stati condannati con sentenza definitiva e 7
mila devono scontare una pena residua inferiore ai due anni.
Per alcuni potrebbe disporsi la sanzione alternativa
dell’espulsione”.

“Il Consiglio d’Europa con l’approvazione della convenzione
sul trasferimento dei detenuti tra Stati (firmata negli anni
Ottanta; Ndr) dice che la pena deve essere inflitta per i
reati riconosciuti da entrambi i Paesi. In Italia è stata
ratificata nel 1988. Il riconoscimento della sentenza ai
fini del trasferimento presuppone la condizione detentiva e
il consenso dello Stato destinatario”.

“Al di là delle prospettive europee – aggiunge Ferri – si
fa presente che l‘Italia ha fatto accordi bilaterali con
alcuni Paesi esteri, Perù, Egitto e recentemente l’India,
per consentire ai detenuti stranieri di scontare le pene
inflitte nei propri Paesi di provenienza. E stiamo cercando
di chiuderne molti altri”. (Public Policy)

GAV