Carceri, governo: tutti i numeri degli istituti in Calabria

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ROMA (Public Policy) – 2364 detenuti su 2620 posti detentivi disponibili, un solo ricorso nel 2013 alla Cedu presentato da alcuni detenuti calabresi per violazione dell’articolo 3 della Convenzione sui diritti dell’uomo e, nel 2014, 190mila euro per la manutenzione ordinaria e 1 milione e 352mila euro per quella straordinaria delle case circondariali calabresi.

Sono questi alcuni dei numeri forniti in commissione Giustizia alla Camera dal viceministro della Giustizia Enrico Costa, che ha risposto a un’interrogazione di Vittorio Ferraresi (M5s) sulla situazione degli istituti penitenziari in Calabria.

I NUMERI DEI DETENUTI IN CALABRIA Da quanto riferito dal governo, “a fronte di una capienza regolamentare di 2620 posti detentivi, alla data del 29 settembre scorso, negli istituti calabresi risultano presenti 2364 detenuti”. Nello specifico, ha ricordato Costa, nella casa circondariale di Vibo Valentia vi sono 258 detenuti presenti a fronte di una capienza regolamentare di 365 posti, a Castrovillari sono 110 su 122 posti, nel carcere di Cosenza 243 presenze ma 220 posti, nella casa circondariale di Locri sono 146 presenti per 89 posti.

A Palmi,invece, il numero dei detenuti ammonta a 176 a fronte di una capienza di 152 posti mentre a Paola la capienza è indicata in 182 posti ma ci sono 224 persone. Nella casa circondariale di Reggio Calabria ‘Panzera’ 180 presenti per una capienza di 176 posti, nel carcere di Rossano 247 presenti su 215 posti e, infine, nella casa circondariale di Catanzaro i presenti sono 560 e la capienza regolamentare è di 627 posti.

Eppure, per il viceministro, bisogna ricordare come “la capienza regolamentare” cui si fa riferimento è quella “calcolata dalla competente direzione generale utilizzando un parametro ben superiore a quello considerato dalla Corte”. Infatti il parametro del ministero della Salute italiano si riferisce a “uno spazio di 9 mq per una persona singola più 5 mq per ogni altra persona alloggiata nello stesso ambiente” mentre il paramento della Corte di Strasburgo “è di 7 mq per la persona singola e altri 4 mq per ciascuna ulteriore”.

I RICORSI ALLA CEDU Per quanto riguarda i ricorsi presentati alla Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo per violazione dell’articolo 3 della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali da parte dei detenuti negli istituti di pena della Calabria nel 2011, “sono stati comunicati dalla Cedu al governo italiano 8 ricorsi, presentati da altrettanti detenuti presso l’istituto penitenziario di Cosenza”.

Ma i primi ricorsi “sono stati dichiarati irricevibili dalla Corte europea con sentenza del 16 settembre 2014 – ha continuato Costa – non risultando esaurite le vie offerte dal diritto interno”. Nel 2013, invece, “è stato comunicato un solo ricorso, da un detenuto ristretto nell’istituto penitenziario di Catanzaro”, anch’esso dichiarato irricevibile dalla Corte con sentenza del 1° aprile 2014. Per Costa, invece, negli anni 2010, 2012 e 2014 non sono stati comunicati ricorsi da detenuti calabresi.

GLI EFFETTI DELLO “SVUOTA-CARCERI” Secondo quanto riferito da Costa sui detenuti che negli istituti penitenziari calabresi hanno fruito delle norme cosidette svuota-carceri “dal 2010 alla fine del mese di agosto 2014 il numero ammonta a 406 soggetti, 44 sono le istanze complessivamente avanzate ai sensi della legge 199/2010 (quella sull’esecuzione domiciliare delle pene; Ndr) e 25 il numero complessivo delle istanze di espulsione dal territorio dello Stato come misura alternativa alla detenzione, presentate da detenuti stranieri ai competenti uffici di sorveglianza”.

LE RISORSE FINANZIARIE Per quanto attiene alla manutenzione ordinaria e straordinaria delle carceri in Calabria il viceministro ha riportato puntualmente ‘i conti’: nel 2009 le somme destinate ammontano a 360.873,76 euro per la manutenzione ordinaria e a 1 milione e 200mila euro per la manutenzione straordinaria, nel 2010 a 509.360,00 e a 798.302,00 euro; nel 2011 a 729.970,00 ed a 37.112,76 euro; nel 2012 a 224mila e 500 euro ed a 3.224.197,96 euro; nel 2013 a 327.226,18 ed a 2.423.447,92 euro; nel 2014 190mila euro e a 1 milione e 352mila euro. E nel 2014 “è stata assegnata una ulteriore somma pari a 253mila euro, destinata a finanziare i lavori di completamento del nuovo reparto dell’istituto di Catanzaro”

IL CARCERE DI CATANZARO Per quanto riguarda la casa circondariale di Catanzaro, per Costa, non sussiste carenza di personale di polizia penitenziaria essendoci “298 unità a fronte della previsione di 257” e “la carenza relativa alla mancanza di una figura di capoarea per l’area educativa e per l’area contabile è stata risolta già da tempo dal provveditorato regionale”. E “gli uffici interni destinati alle varie attività istituzionali e gestionali sono stati tutti sistemati” mentre “è in atto la progettazione degli interventi di adeguamento dei reparti detentivi che non hanno la doccia all’interno delle stanze detentive.

Infine – ha riferito il viceministro – “sono in corso lavori di adeguamento dei cortili ‘passeggi’, per i quali è prevista la creazione di un posto di servizio coperto per il personale vigilante e l’implementazione del sistema di videosorveglianza”. E in merito alla popolazione detenuta straniera “non sono presenti i mediatori culturali, ma vi è una positiva presenza del volontariato”.

Infine in merito alla allocazione di tre detenuti per cella, chiusi per 20 ore al giorno – cui faceva riferimento l’interrogazione – Costa ha ricordato “che nei circuiti di alta e di media sicurezza le camere detentive ospitano al massimo 2 detenuti. Soltanto nel padiglione di reclusione di media sicurezza nel quale le celle hanno una superficie maggiore ai 18 mq – escluso il bagno – sono ospitati fino a tre detenuti”.

LA SITUAZIONE A PAOLA Nel carcere di Paola, invece, da quanto riportato nel testo della risposta all’interrogazione “ogni ristretto fruisce all’interno della camera di pernottamento di 4,5 mq calpestabili, escluso il bagno, che diventano 5 mq nel nuovo padiglione adibito a custodia attenuata e che, in conformità alle indicazioni contenute nella sentenza Torreggiani, sono garantite almeno 8 ore al giorno al di fuori della camera di pernottamento, che salgono a 10 ore per i detenuti allocati nel reparto a custodia attenuata a sorveglianza dinamica”.

Ed è presente “un teatro dotato di 158 posti a sedere dove si svolgono rappresentazioni artistiche anche con il coinvolgimento dei ristretti e una ampia palestra solo momentaneamente chiusa per contingenti necessità organizzative”.

L’IMPEGNO DEL MINISTERO Infine, ha concluso Costa, la questione carceri “esige un impegno costante che il ministro ha in più di un’occasione manifestato”, assicurando anche che “l’attenzione e la sensibilità al tema delle condizioni detentive è costantemente mantenuto dal ministero della Giustizia, nella convinzione che la dialettica parlamentare non mancherà di fornire i propri contributi per ogni nuova soluzione” funzionale al raggiungimento “dell’obiettivo condiviso di una realtà carceraria migliore e più umana”. (Public Policy)

IAC