di Fabio Napoli
ROMA (Public Policy) – Alla ripresa dei lavori dopo la pausa estiva la commissione Ambiente della Camera dovrà licenziare in via definitiva la proposta di legge sul cicloturismo.
Tra giugno e luglio l’VIII commissione di Montecitorio ha concluso l’esame degli emendamenti alla pdl per la creazione di una rete della mobilità dolce.
Si attende, in particolare, il parere della commissione Bilancio che dovrà esprimersi sulle coperture trovate per reperire i 60 milioni in tre anni che dovrebbero servire a finanziare il progetto.
Non è esclusa la possibilità che la pdl – che poi dovrà comunque essere esaminata dal Senato – venga approvata in sede deliberante, senza passare per l’aula.
La proposta di legge (frutto di tre proposte Pd e di una del Movimento 5 stelle) punta a realizzare una rete nazionale di mobilità dolce, basata sul recupero e la valorizzazione delle infrastrutture dismesse, in stato di abbandono o sottoutilizzate come ferrovie, strade rurali, tratturi, strade locali a basso traffico o argini di fiumi.
L’attuazione viene affidata alle Regioni sulla base di linee guida nazionali e sul progetto elaborato dai ministeri dei Trasporti e dei Beni culturali.
Nel corso dell’esame in commissione è sfumata la possibilità di affidare all’Anas la manutenzione dei tronconi principali della Rete ed è stato stralciato un articolo per la valorizzazione della viabilità minore.
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