ROMA (Public Policy) – Si stanno svolgendo in commissione Sanità al Senato le audizioni sul ddl in materia di prevenzione vaccinale.
A essere sentiti la settimana scorsa Tommasa Maio, responsabile nazionale area vaccini Fimmg, Silvestro Scotti, segretario nazionale Fimmg, il presidente Andis, Paolino Marotta, i rappresentanti dell’associazione Io vaccino. Per la Fimmg, per quanto riguarda la copertura vaccinale “esiste un valore soglia: un miliardesimo al di sotto di quel valore è emergenza, è perdita della copertura di gregge. Il timore è che stabilire uno scostamento renda ‘interpretabile’ qualcosa che invece è un dato scientifico sostanziato dall’Oms”. Bisognerebbe, inoltre, chiarire se (con l’obbligo) gli esami prevaccinali saranno a carico dei cittadini o del Servizio sanitario” e “verificare se il finanziamento previsto per l’Anagrafe vaccinale sia sufficiente a rendere uniformi i sistemi in tempi rapidi”.
Andis invita invece a “non scaricare sulle scuole un problema di salute dei cittadini. Le scuole non possono fare gabbie per separare i non vaccinabili da quelli che hanno pagato la multa e decidono di non vaccinarsi. La rimodulazione delle sezioni e delle classi in caso di emergenza sanitaria potrebbe risultare in contrasto con altri criteri rilevanti ai fini del successo formativo”. Per questo Andis “condivide la previsione che al mancato adempimento degli obblighi vaccinali in situazione d’emergenza corrisponda una sanzione pecuniaria”, ma non “che i piani straordinari d’intervento possono subordinare in modo temporaneo la frequenza scolastica alla vaccinazione: sarebbe opportuno chiarire quando effettivamente scatta l’allontanamento temporaneo dalla scuola dell’alunno non vaccinato, quale autorità deve disporre tale allontanamento, se la frequenza della scuola va interrotta anche per gli alunni non vaccinati per cui sia stata pagata la sanzione pecuniaria”.
Per l’associazione Io Vaccino tra le maggiori criticità della proposta rientrano la disposizione secondo la quale “la decisione se introdurre o meno lo strumento dell’obbligo vaccinale è politica, e non è stabilito su base epidemiologica”, la “la territorializzazione dell’obbligo”. Inoltre sarebbe “ingiustificata l’introduzione dei vaccini monocomponente, non presenti sul mercato, oltre che uno spreco di risorse pubbliche”.
Domani alle 8.30 verrà audito Tonino Aceti, coordinatore nazionale del Tribunale per i diritti del malato di Cittadinanzattiva, mentre giovedì – sempre alle 8.30 – sarà il turno di Walter Ricciardi, presidente dell’Iss (l’Istituto superiore di sanità).
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FLA