“Cura Italia”, il dl approvato in Cdm: messi in campo 25 miliardi

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ROMA (Public Policy) – E’ stato ribattezzato “Cura Italia” il maxi decreto legge del Governo contro l’emergenza Coronavirus, che si configura come una vera e propria legge di Bilancio. Nel testo approvato lunedì dal Cdm ci sono ben 25 miliardi per medici, lavoratori, imprese e famiglie. Ovvero, tutto il limite di indebitamento netto autorizzato dal Parlamento. Giuseppe Conte l’ha definita “una manovra poderosa” che “dovrebbe attivare flussi per 350 miliardi. Nessuno deve sentirsi abbandonato. l’Italia vuole essere un modello non solo per il contrasto al contagio, ma anche per la strategia economica. Noi – ha aggiunto – stiamo cercando di costruire una vera e propria diga”. Il capo del Governo ha partecipato sempre lunedì alla videoconferenza dei leader G7 e ha anche sentito il presidente cinese Xi Jinping. “Con questo decreto non esauriamo il nostro compito” ha scandito, annunciando un prossimo piano “di ingenti investimenti che dovremo promuovere con una rapidità che il nostro Paese non ha mai conosciuto prima”.

Nel dettaglio, a sanità e Protezione civile sono destinati 3,5 miliardi per gestire l’emergenza, assumere medici e infermieri, acquistare macchinari e potenziare i reparti di terapia intensiva. C’è poi il capitolo del sostegno all’occupazione, che vale 10 miliardi, e comprende il rafforzamento degli ammortizzatori sociali, con l’allargamento a tutti i lavoratori (per 9 settimane) della cassa integrazione; per stagionali, precari, autonomi e lavoratori dello spettacolo arriva invece un bonus da 600 euro per il mese di marzo (e sarà replicato ad aprile) e viene ampliato il Fondo di integrazione salariale.

Inoltre, 1,2 miliardi andranno a sostenere i lavoratori con figli minori alle prese con la chiusura delle scuole: per loro ci saranno congedi retroattivi fino a 15 giorni per chi ha figli fino a 12 anni, indennità al 50% della retribuzione e congedo speciale (non retribuito) per chi ha figli tra 12 e 16 anni; in alternativa, c’è il buono baby sitter da 600 euro, che sale a 1.000 se ad usufruirne è il personale sanitario. Stop alle procedure di licenziamento, per i dipendenti la quarantena viene considerata come “malattia” e c’è un premio in busta paga per chi durante l’emergenza continua a recarsi sul posto di lavoro. Parte delle risorse sarà destinata a sostenere la liquidità: viene rafforzato il Fondo per l’accesso al credito delle Pmi, e scatta la sospensione delle rate di prestiti e mutui anche per gli autonomi. E ancora: per le imprese delle filiere più colpite, e per quelle con fatturato fino a 2 milioni, c’è lo stop fino al 31 maggio degli adempimenti tributari e contributivi.

L’opposizione di centrodestra, pur considerando l’impegno del Governo, è critica sul provvedimento. “Come si può pensare che nel mese di giugno chi ha perso fatturato e clienti possa restituire tutto quello che non ha incassato adesso?” chiede il leader della Lega, Matteo Salvini. “Mi preoccupa sentirlo chiamare decreto Cura Italia, perchè con questi provvedimenti l’Italia non si può curare, al limite mettono il primo cerotto” ha commentato Giorgia Meloni (FdI). “Apprezziamo gli sforzi del Governo, ma occorre fare di più per imprese e autonomi” ha detto il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi. (Public Policy) PAM