Cosa lascia Calenda nei cassetti del Mise (a partire dalla Cnapi)

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di Luca Iacovacci

ROMA (Public Policy) – Dal monitoraggio sull’efficacia della riforma in materia di certificati bianchi ai passi da compiere per l’individuazione delle aree idonee a ospitare il deposito nazionale di rifiuti nucleari, passando per la definizione dei meccanismi di passaggio dal mercato di maggior tutela di energia e gas al mercato libero fino all’attuazione del programma operativo della space economy. Senza scordare l’attuazione della strategia italiana per la banda ultralarga e il rinnovo del contratto di servizio con Poste italiane.

Sono alcuni dei principali “punti aperti” presenti nel documento predisposto dal Mise sul bilancio delle politiche realizzate da maggio 2016 a maggio 2018. Il documento, oltre all’analisi delle attività condotte in vari campi (dalla politica industriale all’energia) fa anche il punto sui alcuni dei processi più importanti nei quali sarà coinvolto il ministro che sostituirà Carlo Calenda alla guida del dicastero.

Vediamone alcuni:

STRATEGIA ENERGETICA NAZIONALE

Per il Mise “occorre dare seguito alla costituzione di una cabina di regia con Mattm, Mef, Mit e Mibact, e il coinvolgimento delle Regioni per favorire l’attuazione coordinata della Strategia e monitorarne lo stato di realizzazione e i risultati. Ed è “necessario” predisporre il Piano clima-energia (Cep) comunitario, partendo dagli elementi già contenuti nella Sen. L’obiettivo è “presentare una bozza entro fine 2018, mentre il piano definitivo dovrà essere presentato entro il 31 dicembre 2019”.

NUCLEARE E CNAPI

In materia gestione del combustibile radioattivo “occorre dare urgentemente una conclusione ai due processi in corso, relativi all’approvazione del programma nazionale (oggetto del deferimento in Corte di Giustizia) e all’avvio della consultazione sulla Cnapi“, la carta delle aree potenzialmente idonee a ospitare il deposito nazionale. Si prevede, in particolare, un processo per l’acquisizione di possibili manifestazioni di interesse da parte di Regioni ed enti locali e la promozione di comitati misti Stato-Regioni. In caso di mancato raggiungimento delle intese sulle aree idonee, la decisione spetta al Cdm “integrato con la partecipazione di ciascun presidente di Regione interessato”.

EFFICIENZA ENERGETICA

Molte le questioni aperte anche in relazione all’efficienza energetica. Per i certificati bianchi (titoli negoziabili che certificano i risparmi energetici conseguiti negli usi finali di energia) dovrà essere “condotta una fase di monitoraggio per verificare l’efficacia delle misure introdotte” all’interno di un decreto correttivo sulla disciplina recentemente emanato. Sugli ecobonus, invece, “occorre completare l’acquisizione dei concerti Mef e Mit sul decreto del Mise che, dando seguito alla legge di Bilancio 2018, definisce le caratteristiche tecniche degli interventi ammissibili”.

In tema di riqualificazione energetica della Pa, ancora, bisogna “proseguire con ulteriori bandi, per dare continuità al meccanismo” introdotto dal 2014.

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