di Marta Borghese
ROMA (Public Policy) – Due disegni di legge, una modifica a un decreto del presidente della Repubblica e un piano di edilizia penitenziaria per la restituzione e la creazione di 10 mila posti in tre anni e di altri 5 mila nel quinquennio. Sono i provvedimenti approvati dalla riunione del Consiglio dei ministri di ieri, intervenuto in materia di sovraffollamento carcerario in tre direzioni: l’edilizia, la detenzione differenziata per persone tossicodipendenti e alcoldipendenti e la liberazione anticipata per gli aventi diritto.
Nella conferenza stampa al termine del Cdm, il guardasigilli Carlo Nordio ha ribadito il no a una liberazione anticipata lineare (sulla scorta, ad esempio, di quella contenuta nella pdl del deputato di Iv Roberto Giachetti). Confermato, invece, l’impegno per la revisione dell’istituto della custodia cautelare, ancora non contenuto nei provvedimenti approvati.
Detenzione domiciliare per persone tossicodipendenti e alcoldipendenti
“Il testo – si legge nel Comunicato di Palazzo Chigi – introduce un nuovo regime di detenzione domiciliare per condannati tossicodipendenti e alcoldipendenti, con l’obiettivo di prevedere modalità esecutive della pena maggiormente idonee alle specifiche esigenze socio-riabilitative di tali soggetti”. Le norme, contenute in un ddl condiviso tra i ministeri della Giustizia e Salute, prevedono che le persone tossicodipendenti o alcoldipendenti con una condanna a pena detentiva, anche residua, “non superiore a 8 anni”, o a 4 anni se per reati di maggiore pericolosità sociale, possano chiedere di essere ammesse alla “alla detenzione domiciliare presso una struttura autorizzata all’esercizio dell’attività sanitaria e socio-sanitaria“, “sulla base di uno specifico programma terapeutico socio-riabilitativo residenziale“.
Il programma di riabilitazione sarà sottoposto a una commissione di valutazione, che valuterà anche l’effettiva correlazione tra la dipendenza e la commissione del reato. Il responsabile della struttura terapeutica dovrà trasmettere al Servizio pubblico per le dipendenze una relazione semestrale sull’esecuzione del programma, segnalando all’autorità giudiziaria eventuali violazioni. Oggi i detenuti con dipendenze, ha spiegato il ministro Nordio, rappresentano il 31,9% del totale. Al momento, le risorse consentirebbero di dare copertura ai primi mille posti di detenzione differenziata.
La modifica del Dpr sulla liberazione anticipata
Ok dal Cdm anche a un provvedimento, da adottarsi con Dpr, che modifichi il precedente decreto del presidente della Repubblica in materia di “procedimento per la concessione della liberazione anticipata e di corrispondenza telefonica dei detenuti”.
“Il testo – si legge nel comunicato del Cdm – introduce una procedura più rapida e più rigorosa per la concessione del beneficio della liberazione anticipata, già previsto nell’ordinamento penitenziario. Si prevede l’informatizzazione del fascicolo personale del detenuto e, nelle more, la trasmissione degli elementi di valutazione necessari da parte del direttore dell’istituto al magistrato di sorveglianza”. Il ministro Nordio ha spiegato che non si introducono novità normative, ma una modifica operativa per rendere più efficace la misura.
Sempre con lo stesso provvedimento, il Cdm ha stabilito di aumentare da 1 alla settimana a 6 al mese il numero dei colloqui, che per i detenuti responsabili dei reati più gravi passano da 2 a 4 al mese.
Il Piano di edilizia penitenziaria per 15 mila posti
Nel Cdm di ieri, il commissario straordinario per l’edilizia penitenziaria, Marco Doglio, ha illustrato il programma dettagliato degli interventi di edilizia penitenziaria per il triennio 2025-2027.
“È previsto – si legge nel comunicato di Chigi – un totale di 60 interventi strutturali, dei quali 3 sono già conclusi, 27 sono in corso e 30 sono prossimi all’avvio. Attraverso ampliamenti delle strutture esistenti, saranno creati 3.716 nuovi posti, mentre ristrutturazioni e manutenzioni consentiranno il recupero complessivo di ulteriori 5.980 posti, per un totale al termine del triennio di 9.696 posti aggiuntivi“.
A questi, ha spiegato il commissario, si aggiungeranno 5 mila posti in un quinquennio da ricavarsi mediante riqualificazioni e costruzioni di nuovi edifici. L’importo totale degli interventi, ha spiegato, ammonta a 758 milioni di euro.
continua – in abbonamento
@BorgheseMarta