Concorrenza, com’è cambiato il ddl dopo il passaggio alla Camera

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di Giuseppe Pastore

ROMA (Public Policy) – Il quarto disegno di legge annuale sul mercato e sulla concorrenza sta per ottenere il prima via libera dal Parlamento. In aula della Camera, infatti, è in via d’approvazione il ddl Concorrenza: le dichiarazioni di voto e il voto finale sul provvedimento sono previsti nella seduta di martedì 3 dicembre.

Il testo, varato a fine luglio dal Cdm, interviene sulla regolamentazione di vari ambiti economici. A partire dalle concessioni autostradali (a cui viene dedicato un ampio pacchetto di norme per l’attuazione di una riforma legata al Pnrr), passando per l’apparato sanzionatorio di Taxi e Ncc abusivi, fino ad arrivare alle novità in materia di start-up.

Ma vediamo come è cambiato il testo nel corso dell’esame in prima lettura a Montecitorio.

IL MAXI-EMENDAMENTO SULLE START-UP

L’ultima modifica in ordine di tempo è stata quella sulle start-up innovative su cui si è intervenuti con un maxi-emendamento dei relatori Elisa Montemagni (Lega) e Fabio Pietrella (FdI) presentato direttamente in aula e sul quale il Mimit ha lavorato fino all’ultimo minuto prima che il provvedimento venisse licenziato dalle commissioni Ambiente e Attività produttive.

L’obiettivo era quello di accogliere le richieste bipartisan di abbassare la soglia del capitale sociale che le start-up devono avere (entro due anni dall’iscrizione nel registro) per essere definite start-up “innovative”.

Nello stesso emendamento, trova spazio anche la norma che di fatto spingerà i fondi pensione a investire in venture capital e, quindi, ad aumentare le risorse per le start-up innovative.

Si prevede, infatti, che i redditi derivanti dagli investimenti fatti dai fondi pensione continueranno a godere dello sgravio fiscale previsto dalla legge di Bilancio del 2017 (imposta sostitutiva del 20%) a patto che almeno il 5% del “paniere degli investimenti qualificati risultanti dal rendiconto dell’esercizio precedente” sia destinato in quote o azioni di fondi per il Venture capital. Una percentuale che, invece, salirà al 10% nel 2026.

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@cg_pastore