Taxi, respinta la mediazione del Governo: le possibili soluzioni

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di Francesco Ciaraffo

ROMA (Public Policy) – Respinta al mittente la proposta di mediazione avanzata dal Governo alla maggioranza sui taxi. La riformulazione messa a punto dalla viceministra al Mims, Teresa Bellanova, non ha convinto i gruppi – Lega, Pd e FI, in testa-  quindi l’articolo 10 del ddl Concorrenza rimane ancora un nodo da sciogliere.

Si puntava a trovare una soluzione giovedì mattina, quando la maggioranza si è riunita con il ministro delle Infrastrutture, Enrico Giovannini. Una presenza sollecitata proprio dalla maggioranza spinta dalla volontà di un confronto con la prima linea dell’Esecutivo. Ma dal tavolo con il titolare del Mims non è (ancora), si apprende, venuta fuori una soluzione soddisfacente per tutti.

Al momento, tra le possibili soluzioni che vengono prospettate c’è una completa riscrittura della delega, stavolta seguendo un metodo condiviso. Un’altra strada possibile – sollecitata da diversi esponenti della maggioranza – è attuare quanto previsto dal dl Semplificazioni del 2019 (era l’epoca del Governo M5s-Lega). Un’ipotesi rilanciata anche dal leader della Lega, Matteo Salvini, su Twitter. Questo aveva previsto l’emanazione di un decreto del presidente del Consiglio, su proposta del ministro delle infrastrutture, per disciplinare l’attività delle piattaforme tecnologiche di intermediazione tra domanda e offerta di autoservizi pubblici non di linea. Alcuni esponenti di maggioranza lasciano intendere come quei decreti siano già pronti. Se così fosse potrebbero essere condivisi con la maggioranza ed emanati. Un modo – viene sottolineato – per intervenire sul settore regolando un aspetto spinoso come quello delle app, senza però stravolgere la normativa di settore nel suo complesso.

O ancora, un’altra possibilità è quella di ‘cancellare’ la delega dal ddl e prevedere un’altra norma che si rifaccia a un decreto ministeriale per normare sempre aspetti di dettaglio, senza riformare il sistema nel complesso come invece la delega farebbe.

Sullo sfondo, poi, rimane un problema politico. Il ddl Concorrenza è intestato al Mise. La firma al provvedimento, dopo quella del premier Mario Draghi, è quella del titolare del Mise, Giancarlo Giorgetti. E la Lega non vuole assolutamente intestarsi la battaglia sui taxi. (Public Policy)

@fraciaraffo