ROMA (Public Policy) – Il Governo ha presentato giovedì al Senato, nelle commissioni Affari costituzionali e Ambiente, un emendamento al dl Reclutamento per travasare il decreto Mite. Quest’ultimo è entrato in vigore il 24 giugno scorso e autorizza – al fine di consentire l’attuazione delle politiche di transizione ecologica e di conseguire gli obiettivi di decarbonizzazione e di politica ambientale assunti in ambito europeo e con l’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici – per il biennio 2021-2022, il ministero della Transizione ecologica ad assumere a tempo indeterminato unità di personale non dirigenziale ad elevata specializzazione tecnica.
La proposta di modifica, anticipata nei giorni scorsi da Public Policy, sarà votata probabilmente a partire dalla prossima settimana. Nel dettaglio, si prevede che la struttura di missione per l’attuazione del Pnrr presso il ministero sia articolata in una struttura di coordinamento e in due uffici di livello dirigenziale generale e che il Mite possa avvalersi dell’Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile), il cui consiglio di amministrazione viene contestualmente ampliato da tre a cinque membri, e dell’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) per l’espletamento delle attività tecniche e scientifiche correlate all’attuazione del Pnrr fino ad un contingente massimo di trenta unità di personale non dirigenziale. Inoltre, il ministro della Transizione ecologica si avvale del Comando per la tutela agroalimentare dell’Arma dei Carabinieri per lo svolgimento delle funzioni riconducibili alle attribuzioni del medesimo ministero.
Nel testo pubblicato in Gazzetta ufficiale è contenuta la novità dell’istituzione dell’Inviato speciale per il cambiamento climatico, che viene nominato dal ministro degli Esteri e dal ministro della Transizione ecologica “al fine di consentire una più efficace partecipazione italiana agli eventi e ai negoziati internazionali sui temi ambientali, ivi inclusi quelli sul cambiamento climatico”. L’inviato può essere un appartenente ai ruoli di una Pubblica amministrazione ma può anche essere scelto fra estranei alla Pa.