Decreto Coronavirus Ter, la bozza: dalla cig al congedo parentale

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ROMA (Public Policy) – Incentivi per la produzione di dispositivi medici, come quelli utilizzati nelle terapie intensive, arruolamento temporaneo per medici e infermieri e più risorse per le loro ore straordinarie. Bonus baby sitting, congedo parentale, caregiver familiare, integrazione salariale, cassa integrazione in deroga e fondo centrale di garanzia delle Pmi.

Sono questi alcuni dei temi contenuti in una bozza di decreto Coronavirus ter – di cui Public Policy ha preso visione – che il Governo sta scrivendo e che potrebbe presentare nel prossimo Cdm.

QUARANTENA COME MALATTIA

Il periodo trascorso in quarantena con sorveglianza attiva o in permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva dai lavoratori del settore privato, dovuto a coronavirus, è equiparato a malattia, ai fini del trattamento economico previsto dalla normativa di riferimento, dietro prescrizione medica. La bozza prevede che gli oneri a carico del datore di lavoro e degli Istituti previdenziali sono posti a carico dello Stato.

RISORSE PER MASCHERINE E MACCHINARI

Arrivano risorse per l’acquisto di macchinari medici e le mascherine di protezione per chi lavora negli ospedali. Nel dettaglio, la bozza prevede che Invitalia (l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo di impresa) è autorizzata a erogare finanziamenti mediante contributi a fondo perduto, in conto gestione e finanziamenti agevolati, alle imprese produttrici di dispositivi medici e dispositivi di protezione individuale, tra cui i macchinari per le terapie intensive, per le mascherine e occhiali che proteggono il viso. A copertura il Governo vorrebbe stanziare 50 milioni di euro.

CONGEDO PARENTALE DI 12 GIORNI

Congedo parentale speciale di massimo 12 giorni per i genitori (uno per nucleo familiare, alternativamente) con figli fino a 12 anni (o disabili senza limiti di età) che si sono dovuti assentare dal lavoro per la chiusura delle scuole disposta dal 5 marzo per il coronavirus. Per quanto riguarda i lavoratori dipendenti del settore privato, il congedo verrà pagato al 30% dello stipendio (come quello ordinario) e non sarà computato nei giorni del congedo parentale classico (di 6 mesi entro gli 8 anni del figlio).

Il congedo speciale viene previsto anche per i lavoratori iscritti in via esclusiva alla gestione separata dell’Inps, con indennità, per ciascuna giornata indennizzabile, pari al 30% di 1/365 del reddito individuato secondo la base di calcolo utilizzata ai fini della determinazione dell’indennità di maternità. Stessa indennità è estesa ai genitori lavoratori autonomi iscritti all’Inps ed è commisurata, per ciascuna giornata indennizzabile, al 30% della retribuzione convenzionale giornaliera stabilita annualmente dalla legge, a seconda della tipologia di lavoro autonomo svolto.

La fruizione del congedo sarà riconosciuta alternativamente ad uno solo dei genitori per nucleo familiare, a condizione che nel nucleo familiare non vi sia altro genitore beneficiario di strumenti di sostegno al reddito in caso di sospensione o cessazione dell’attività lavorativa o che svolga la prestazione lavorativa in modalità di lavoro agile.

BONUS BABY-SITTING

In alternativa al congedo parentale per i lavoratori privati, genitori di ragazzi che sono a casa per scuole chiuse causa coronavirus, sarà prevista la possibilità di scegliere la corresponsione di un bonus per l’acquisto di servizi di baby-sitting nel limite massimo complessivo di 600 euro, per assistere bambini e ragazzi che vanno al nido, all’asilo, alle elementari e alle medie.

Il bonus, secondo una delle ipotesi contenute nel decreto, sarà erogato mediante il libretto famiglia e vi si potrà accedere tramite domanda da inoltrare all’Inps.

Secondo un’ipotesi di norma contenuta nella bozza di provvedimento, il voucher sarebbe esteso ai genitori di ragazzi fino ai 14 anni e si prevederebbe, nel caso di famiglie monogenitoriali in cui l’unico genitore appartiene alle categorie del personale sanitario e tecnico, ovvero dei ricercatori presso centri e istituti di ricerca impegnati a contrastare il diffondersi del Covid – 19, un bonus aumentato a 1000 euro.

SE NECESSARIO OSPEDALI TEMPORANEI

“Le regioni e le province autonome possono attivare, anche in deroga ai requisiti autorizzativi e di accreditamento, aree sanitarie anche temporanee sia all’interno che all’esterno di strutture di ricovero, cura, accoglienza e assistenza, pubbliche e private, per la gestione dell’emergenza Covid-19”.

Nel caso ci siano bisogno di interventi edilizi per rendere idonee le strutture alternative agli ospedali, come la caserme, – si legge – “possono essere eseguite in deroga alle disposizioni” sull’edilizia, “delle leggi regionali, dei piani regolatori e dei regolamenti edilizi locali”. I lavori possono iniziare contestualmente alla presentazione della istanza o della denunzia di inizio di attività presso il comune competente.

La norma si applica anche agli ospedali, ai policlinici universitari, agli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, alle strutture accreditate ed autorizzate. Nella bozza si parla di una copertura da 50 milioni di euro.

MAX 9 SETTIMANE CIG

Massimo 9 settimane di trattamento ordinario di integrazione salariale per i lavoratori i cui datori sospendono o riducono l’attività lavorativa a causa del Coronavirus. La norma prevede anche che la possibilità di riconoscere la Cig ai lavoratori dipendenti presso datori iscritti al Fondo di integrazione salariale (Fis) che occupano mediamente più di 5 dipendenti.

Per la misura si stima un fabbisogno di circa 15 milioni.

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