ROMA (Public Policy) – Cinque fasce per rivedere i compensi economici degli amministratori e consiglieri che fanno parte dei cda delle società partecipate (quotate escluse). Queste sono contenute in un decreto del ministero dell’Economia messo a punto delle ultime settimane. Un provvedimento atteso da tre anni, che dà attuazione a una norma contenuta nella vecchia riforma Madia e che finora non aveva mai visto la luce.
LE SOCIETÀ
Dunque, nel decreto sono presenti tre tabelle. Una per suddividere le diverse società in base al valore della produzione, il totale dell’attivo patrimoniale e il numero dei dipendenti. Per essere in prima fascia, le aziende devono superare due dei tre parametri elencati: un volume di produzione sopra i 200 milioni di euro, un attivo di un miliardo e/o oltre mile dipendenti impiegati.
I CINQUE TETTI PER MANAGER
La seconda definisce i tetti massimi stipendiali per i vertici degli enti partecipati. Il tetto massimo per ogni amministratore unico, delegato o dirigente – come deciso durante il Governo Monti – rimane 240mila euro lordi all’anno (che rappresenta la quinta fascia, la più alta appunto). Gli altri quattro scaglioni a scendere sono così suddivisi: 216mila euro (il 90% del tetto massimo), 192mila (80%), 168mila (70%) e 120mila (50%).
I PREMI
Per gli amministratori unici la parte variabile dello stipendio non sarà inferiore del 30%. In ogni caso, questa deve essere “commisurata” alle performance del manager e agli obiettivi che raggiunge nel suo ente. Sarà corrisposta solo “in presenza di un margine operativo lordo positivo”, quindi non ai ‘capi’ degli enti con i bilanci in rosso.
CDA E COLLEGI SINDACALI
Il decreto specifica anche altri limiti stipendiali – sempre suddivisi in cinque fasce – all’interno della società partecipata, ovvero per i membri del Cda e collegi sindacali. Lo stipendio per il presidente dell’organo di controllo andrà da 12mila a 30mila euro, quello del componente elettivo da 8mila a massimo 20mila, del presidente dell’organo amministrativo sale da 15mila a 35mila e, infine, il componente dell’organo amministrativo da 10mila a 23mila euro. (Public Policy) SOR