Decreto Olimpiadi, bozza: dalle infrastrutture alle Atp Finals

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ROMA (Public Policy) – Arriva la società pubblica “Infrastrutture Milano Cortina 2020-2026 Spa” per la realizzazione, con funzioni di centrale di committenza e stazione appaltante, delle opere necessarie alle olimpiadi. Lo prevede una bozza di decreto allo studio del Governo, di cui Public Policy ha preso visione.

La società è partecipata dal Mef e dal Mit, nella misura del 35% ciascuno, dalla Regione Lombardia e dalla Regione Veneto, nella misura del 10% ciascuna, e dalle Province di Trento e Bolzano, nella misura del 5% ciascuna. Il capitale sociale è di un milione di euro (di cui 350mila euro dal Mef e altrettanti dal Mit). La società dovrà seguire le indicazioni del Comitato organizzatore, relativamente alla predisposizione del piano degli interventi, al rispetto del cronoprogramma, alla localizzazione e alle caratteristiche tecnico-funzionali e sociali delle opere, all’ordine di priorità e ai tempi di ultimazione delle stesse, nonché alla quantificazione dell’onere economico di ogni opera e alla relativa copertura finanziaria.

L’organo di amministrazione della società è composto da cinque membri, di cui tre (uno presidente e uno con funzioni di amministratore delegato) nominati dal Mit di concerto con il Mef e l’autorità di Governo competente in materia di sport; gli altri due sono nominati congiuntamente dalle Regioni Veneto e Lombardia e dalle Province autonome di Trento e Bolzano.

ATP 2021-2025

Con il nuovo dl arrivano inoltre altri 3 milioni, da trasferire entro il 20 marzo 2020 alla Federazione italiana tennis, per lo svolgimento delle finali di tennis ATP Torino 2021-2025. Le coperture vengono trovare dal cosiddetto Fondo investimenti e infrastrutture istituito con la legge di Bilancio 2017.

La stessa bozza istituisce il “Comitato ATP finals” con funzioni di coordinamento e monitoraggio in ordine alla promozione della città e del territorio, per favorire anche lo sviluppo delle locali attività economiche, sociali e culturali.

LE NORME SULL’AMBUSH MARKETING

La bozza prevede inoltre sanzioni amministrative da 5mila e 250mila euro per chi vìola il divieto di pubblicizzazione parassitaria durante eventi sportivi o fieristici di rilevanza nazionale o internazionale. Le norme richiamano quelle contenute in un ddl del Governo approvato il 17 gennaio in Cdm.

Nel dettaglio, la bozza di decreto prevede il divieto di svolgere attività di pubblicizzazione parassitaria poste in essere in occasione di eventi sportivi o fieristici di rilevanza nazionale o internazionale non autorizzate dai soggetti organizzatori. Per pubblicità parassitaria si intende: la creazione di un collegamento indiretto fra marchio o altro segno distintivo dell’evento idoneo a indurre in errore il pubblico sull’idendità degli sponsor ufficiali; la dichiarazione nella propria pubblicità di essere sponsor ufficiale senza esserlo; la promozione del proprio marchio o altro segno distintivo, non autorizzata dall’organizzatore, idonea ad attirare l’attenzione del pubblico, durante gli eventi, generando l’erronea impressione di essere sponsor; la vendita o la pubblicizzazione di prodotti o servizia abusivamente contraddistinti, anche in parte, dal logo o da altri segni distintivi dell’evento.

I diveti operano dal novantesimo giorno antecedente la data ufficiale d’inizio degli eventi fino al novantesimo giorno successivo alla fine ufficiale degli stessi. Vengono fatte salve le attività poste in essere in esecuzione di contratti di sponsorizzazione da singoli atleti, squadre, artisti o partecipanti autorizzati all’evento.

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NAF