ROMA (Public Policy) – Nella seduta di mercoledì della commissione Affari costituzionali del Senato, è stato ritirato l’emendamento unitario del centrodestra al dl Elezioni, sottoscritto da tutti i capigruppo di maggioranza al Senato (Lucio Malan per FdI, Massimiliano Romeo per la Lega, Maurizio Gasparri per FI e Michaela Biancofiore per Nm) con cui si proponeva una revisione della disciplina per l’elezione dei sindaci dei Comuni con più di 15 mila abitanti, superando la necessità del ballottaggio qualora uno dei candidati superi il 40%.
In particolare, con l’emendamento si sarebbe modificato l’articolo 72 del Testo unico sugli enti locali secondo cui “è proclamato eletto sindaco il candidato alla carica che ottiene la maggioranza assoluta dei voti validi”.
La proposta emendativa della maggioranza, invece, prevedeva che fosse “proclamato sindaco il candidato che ottiene il maggior numero di voti validi, a condizione che abbia conseguito almeno il 40% dei voti validi“. L’emendamento prevedeva poi che, qualora due candidati superino entrambi il 40%, sia proclamato sindaco il candidato che abbia conseguito il maggior numero di voti.
Secondo quanto appreso da Public Policy dal presidente della commissione Alberto Balboni (FdI), tuttavia, la riforma della disciplina dei sindaci dovrebbe entrare in un nuovo disegno di legge che verrà assegnato alla medesima commissione.
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MAR