Per approfondire:
(Public Policy) – Roma, 31 lug – Il Senato approva il dl
Lavoro-Iva con 203 voti a favore, 35 contrari e 32 astenuti.
Il decreto ora andrà alla Camera.
TUTTI I LANCI DI PUBLIC POLICY
LAVORO, GIOVANNINI: SODDISFATTO, ORA LA CAMERA SIA ALTRETTANTO RAPIDA
(Public Policy) – Roma, 31 lug – Il ministro del Lavoro
Enrico Giovannini esprime soddisfazione per il lavoro svolto
con impegno dalle commissioni in Senato, impegno che ha
garantito tempi brevi di esame, selezione e approvazione
degli emendamenti presentati dai vari gruppi parlamentari,
dai relatori e dal Governo. Il ministro, recita una nota
ufficiale, “si augura che la Camera dei deputati concluda
con la stessa rapidità l’iter di conversione”.
Il Senato ha approvato in prima lettura il disegno di legge
di conversione del Dl 76/2013 su “Primi interventi urgenti
per la promozione dell’occupazione in particolare
giovanile”.
DL LAVORO, BAGARRE IN AULA. M5S TENTA OSTRUZIONISMO, GASPARRI LI ‘CONTINGENTA’
(Public Policy) – Roma, 31 lug – Bagarre in Aula al Senato.
Il Movimento 5 stelle sta cercando di fare ostruzionismo sul
dl Lavoro-Iva per rinviare l’approdo del dl Ilva: dopo la
conclusione delle dichiarazioni di voto, diversi senatori 5
stelle si sono iscritti a parlare in dissenso con il proprio
Gruppo (un modo per allungare i tempi e rinviare il voto
finale).
Il presidente di turno Maurizio Gasparri (Pdl) però ha
annunciato che, visto il contingentamento dei tempi e
“l’ampio spazio concesso durante la discussione” i 5 stelle
non hanno il permesso di fare ulteriori interventi se non
per esprimere il proprio voto in dissenso, dicendo giusto
“voto a favore” o “mi astengo”.
Vito Crimi, l’ex capigruppo del M5s, ha illustrato il
regolamento protestando. I 5 stelle hanno quindi iniziato a
prendere la parola a turno, andando oltre la semplice
dicitura “voto a favore/contro”.
È quindi intervenuto anche Nitto Palma del Pdl chiedendo a
Gasparri di “fare la cortesia anche agli altri Gruppi” e
procedere alla votazione.
DL LAVORO, URAS (SEL): VOTIAMO NO PER METODO, APPROCCIO MONOCULTURALE
(Public Policy) – Roma, 31 lug – “Avremmo voluto votare a
favore di questo decreto, se non ci fosse stato un approccio
monoculturale”. Lo ha detto Luciano Uras del Gruppo
Misto-Sel durante le dichiarazioni di voto sul dl Lavoro-Iva
nell’Aula del Senato.
“Noi – aggiunge – abbiamo votato a favore di molti
emendamenti ma sul metodo non possiamo votare a favore”.
DL LAVORO, OK A FONDO GARANZIA STATO PER PAGAMENTO ALTRI DEBITI PA
(Public Policy) – Roma, 31 lug – Lo Stato, tramite un fondo
di garanzia, si farà garante per il pagamento dei debiti di
parte corrente delle Pa nei confronti delle imprese. Lo
stabilisce un emendamento al dl Lavoro, a prima firma
Giorgio Santini (Pd), approvato dall’Aula del Senato.
L’emendamento estende la garanzia per il pagamento dei
debiti Pa oltre i 40 miliardi già garantiti dall’apposita
legge approvata a giugno e dà la possibilità a banche e Cdp,
una volta enumerati i debiti delle Pa (dopo il 15
settembre), di pagare subito i restanti debiti alle imprese.
Sull’emendamento si è incagliata la discussione nella
commissione Bilancio che alla fine ha dato parere favorevole
con riformulazione, ovvero inserendo nell’emendamento il
rimando alla legge di stabilità per trovare le risorse per
il fondo di garanzia. Un modo, ha sottolineato il presidente
della commissione Antonio Azzollini, per bilanciare il
rischio di deficit con l’importanza dell’emendamento.
Nell’emendamento, sottoscritto da tutti i partiti, si legge
che “i debiti di parte corrente delle pubbliche
amministrazioni diverse dallo Stato, certificati secondo le
disposizioni di cui al decreto debiti Pa, sono assistiti
dalla garanzia dello Stato”.
Si stabilisce anche che “resta altresì ferma la validità
delle operazioni di pagamento per debiti di parte corrente
effettuate e già avviate alla data di entrata in vigore del
presente decreto”.
I soggetti creditori, viene stabilito, “possono cedere il
credito certificato e assistito dalla garanzia dello Stato ai
sensi del comma 12-bis ad una banca o ad un intermediario
finanziario, anche sulla base di apposite convenzioni quadro.
Per i crediti assistiti dalla garanzia dello Stato non possono
essere richiesti sconti superiori al 2 per cento dell’ammontare del
credito. Avvenuta la cessione del credito, l’amministrazione
debitrice diversa dallo Stato può richiedere la
ristrutturazione del debito con piano di ammortamento,
comprensivo di quota capitale e quota interessi, di durata
fino a un massimo di 5 anni, rilasciando delegazione di
pagamento o altra simile garanzia a valere sulle entrate di
bilancio”.
La garanzia dello Stato di cui al comma 12-bis “cessa al
momento della ristrutturazione. L’amministrazione debitrice
può contrattare con una banca o un intermediario finanziario
la ristrutturazione del debito, a condizioni più
vantaggiose, previo contestuale rimborso del primo
cessionario”.
Il Fondo viene istituito presso il ministero dell’Economia
con un decreto da emanarsi “entro e non oltre 60 giorni
dalla entrata in vigore della legge di conversione del
presente decreto”.
Viene anche disposto che lo Stato ha “il diritto di rivalsa
sugli enti debitori. La rivalsa è esercitata sulle somme a
qualsiasi titolo spettanti all’ente debitore”.
DL LAVORO, STALLO SU EMENDAMENTO DEBITI PA AL SENATO. POI BILANCIO DÀ OK
(Public Policy) – Roma, 31 lug – Si è incagliata
sull’emendamento 11,35, sulla garanzia dello Stato per il
pagamento alle imprese dei debiti Pa, la discussione nella
commissione Bilancio del Senato sul dl Lavoro.
Alla fine lo stallo, da quanto si apprende, si è risolto
con l’ok della commissione.
L’emendamento stabilisce che “i debiti di parte corrente
delle pubbliche amministrazioni diverse dallo Stato, sono
assistiti dalla garanzia dello Stato”.
Si stabilisce inoltre che “i soggetti creditori possono
cedere il credito certificato e assistito dalla garanzia
dello Stato ai sensi del comma 12-bis ad una banca o ad un
intermediario finanziario, anche sulla base di apposite
convenzioni quadro. Per i crediti assistiti dalla garanzia
dello Stato non possono essere richiesti sconti superiori al
2 per cento dell’ammontare del credito”.
DL LAVORO, ANCORA ATTESI PARERI BILANCIO AL SENATO. SLITTA SEDUTA AULA
(Public Policy) – Roma, 31 lug – Slitta alle 10 la seduta
dell’Aula del Senato che oggi deve dare il via libera al dl
Lavoro-Iva.
Erano attesi i pareri della commissione Bilancio sugli 8
emendamenti accantonati ieri, ma i pareri ancora non sono
arrivati. La presidente di turno, Linda Lanzillotta (Sc), ha
quindi rimandato la seduta alle 10.
La commissione Bilancio d’altronde, come aveva sottolineato
qualche senatore anche ieri in Aula, oltre che a esprimere i
pareri sugli emendamenti in Aula sul dl Lavoro e su quelli
sul dl Ilva bis (che è in coda), è impegnata in sede
referente nell’esame del dl Fare. E proprio ieri sera alle
20 i senatori della Bilancio avevano il termine per la
presentazione degli emendamenti. Questo fattore quindi
dovrebbe essere alla base del ritardo nei lavori. (Public
Policy)
VIC