La banda larga secondo la commissione Lavori pubblici

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ROMA (Public Policy) – Estendere le previsioni degli obblighi e dei diritti dei gestori delle infrastrutture fisiche anche agli operatori di reti che gestiscono le proprie infrastrutture.

È una delle condizioni poste dalla commissione Lavori pubblici al Senato nel parere al dlgs Banda larga. La commissione, quindi, chiede di allargare l’obbligo di offrire le proprie infrastrutture agli operatori di rete per l’installazione di elementi di rete di comunicazione elettronica ad alta velocità che il provvedimento pone in capo solo ai soggetti gestori dell’infrastruttura fisica.

Il parere approvato dalla commissione contiene 13 condizioni e 4 osservazioni. Tra le condizioni principali: prevedere che la relazione esplicativa, da allegare alla richiesta scritta di accesso all’infrastruttura fisica presentata dall’operatore di rete, contenga semplicemente gli elementi del progetto da realizzare e un cronoprogramma degli interventi specifici, in modo da lasciare alla libera negoziazione tra le parti la definizione di termini, condizioni specifiche e prezzo; portare da 4 a 2 i mesi in cui l’Agcom deve adottare le sue decisioni in merito alla soluzioni di controversie.

E ancora: prevedere che il prezzo fissato dall’organismo di risoluzione delle controversie non copre i costi sostenuti dal gestore dell’infrastruttura, ove gli stessi siano già inclusi e quindi recuperati attraverso i meccanismi tariffari riconosciuti allo stesso gestore; prevedere obblighi stringenti in capo ai gestori delle infrastrutture fisiche, sia pubblici che privati, nonché agli enti pubblici detentori delle informazioni, in merito al trasferiment odi informazioni al Sistema informativo nazionale federato delle infrastrutture (Sinfi).

Il parere prevede poi che, in assenza di infrastrutture disponibili, l’installazione delle reti di comunicazione elettronica ad alta velocità deve avvenire preferibilmente con tecnologie di scavo a basso impatto ambientale e che, in ogni caso, le specifiche delle tecniche di posa e di scavo e dei relativi ripristini sono definite dall’Ente nazionale italiano di unificazione attraverso le apposite prassi di riferimento e norme tecniche.

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FRA