Dm Biometano, Cic soddisfatto: spinta per nuovi impianti

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ROMA (Public Policy) – Bene l’emanazione del dm Biometano che potrà anche dare una spinta alla costruzione di impianti per il trattamento dei rifiuti urbani.

A dirlo, a Public Policy, è Massimo Centemero, direttore del Consorzio italiano compostatori (Cic), l’associazione italiana per la produzione di compost e biogas commentando il decreto per la promozione dell’uso del biometano nel settore dei trasporti.

“Il giudizio sul provvedimento è positivo e, a differenza della versione precedente, è fruibile. Quindi le aziende sono pronte per partire e inizieranno una nuova strategia. L’umido, finora destinato solo ad uso compost, avrà d’ora in poi due prodotti: oltre allo stesso compost, anche il biometano”.

Secondo il Cic, dall’umido proveniente dalla raccolta differenziata di ogni cittadino si può produrre biometano sufficiente a  far percorrere a un’auto circa 100 km. E, allargando la prospettiva, il Consorzio stima che se tutta la frazione umida dei rifiuti urbani fosse riciclata negli impianti dedicati, si potrebbe generare un quantitativo di biometano più che sufficiente ad alimentare le flotte di mezzi destinati alla raccolta di tutti i rifiuti solidi urbani prodotti.

Ma qui si apre una delle problematiche del sistema italiano. Secondo Centemero, in Italia, la raccolta differenziata copre 2/3 della popolazione, quindi mancano all’appello circa 20 milioni di abitanti, in particolare concentrati al Sud.

“La principale criticità è la mancanza di impianti”, dice ancora il direttore. “In Italia manca una capacità di 1,5 milioni di tonnellate/anno, soprattutto al Sud”, aggiunge Centemero.  Che vede nel dm, quindi, un’opportunità: “gli incentivi al biometano potrebbero spingere un po’ di imprenditori a costruire impianti per il trattamento dell’umido”. (Public Policy) FRA