Divisa, grembiule o casual: il Miur e l’abbigliamento

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ROMA (Public Policy) – “Non esiste” una normativa nazionale che regoli l’abbigliamento degli studenti, che trova “un’adeguata soluzione” nell’ambito dell’autonomia scolastica.

Lo ha detto il sottosegretario all’Istruzione, Gabriele Toccafondi, rispondendo a un’interrogazione a firma Elena Centemero (FI).

Nell’interrogazione la deputata sollevava ”il problema dell’abbigliamento consono delle studentesse e degli studenti nelle scuole” che è “sempre più di attualità e non riguarda una ‘moda‘, ma è inerente al comportamento e al rispetto che si devono avere a scuola”.

Questo, secondo Toccafondi, trova “un’adeguata soluzione” nell’ambito dell’autonomia scoalastica, anche perchè “non esiste una normativa nazionale che regolamenta l’abbigliamento da adottare da parte di studenti e studentesse a scuola”.

Il regolamento interno – ha aggiunto il sottosegretario – assunto da ogni autonoma istituzione scolastica ben può comprendere le raccomandazioni per un abbigliamento opportuno nell’ambiente scolastico”. “Il ministero dell’Istruzione non può che rispettare l’autonomia riconosciuto alle istituzioni scolastiche“, ha concluso Toccafondi. (Public Policy) FRA