Le e-cig secondo Palazzo Chigi: divieti e ingredienti

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ROMA (Public Policy) – di Viola Contursi – I fabbricanti e gli importatori di sigarette elettroniche e di contenitori di liquido di ricarica dovranno pagare una tariffa, stabilita dal Mef e dal ministero della Salute, per la ricezione, la memorizzazione, la gestione, l’analisi e la pubblicazione dei dati che dovranno trasmettere agli stessi ministeri per ogni tipo di prodotto immesso sul mercato.

A stabilirlo è un articolo del nuovo dlgs sui tabacchi approvato in prima lettura del Cdm, e di cui Public Policy ha visionato una bozza.

Viene inoltre stabilito che il liquido delle e-cig dovrà essere venduto in contenitori da massimo 10 ml; in sigarette elettroniche usa e getta con serbatoi di massimo 2 ml; in cartucce monouso di massimo 2 ml. Inoltre non dovrà contenere più di 20 mg/ml di nicotiva, non dovrà contenere determinati additivi e dovrà essere prodotto “utilizzando solo ingredienti di elevata purezza”.

Inoltre viene stabilito che le e-cig non debbano contenere “ingredienti che presentano pericoli per la salute umana”, e che debbanno invece essere “a prova di bambino e manomissione”.

E ancora: per le e-cig sono vietate “le comunicazioni commerciali nei servizi della società dell’informazione, sulla stampa e altre pubblicazioni stampate, aventi lo scopo o l’effetto diretto o indiretto di promuovere le sigarette elettroniche e i contenitori di liquido di ricarica, ad eccezione delle pubblicazioni destinate esclusivamente ai professionisti del commercio delle sigarette elettroniche”.

Inoltre vengono vietate “le comunicazioni commerciali via radio aventi lo scopo o l’effetto diretto o indiretto di promuovere le sigarette elettroniche e i contenitori di liquido di ricarica“; “qualunque forma di contributo pubblico o privato a programmi radiofonici” e “a eventi, attività o persone singole aventi lo scopo o l’effetto diretto o indiretto di promuovere le sigarette elettroniche”; “le comunicazioni commerciali audiovisive a cui si applica la direttiva 2010/13/Ue del Parlamento europeo e del Consiglio”. (Public Policy)

@VioC