Edilizia, il ‘listone’ delle opere veloci. No ai titoli abilitativi

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ROMA (Public Policy) – Manutenzione ordinaria degli edifici – dal rifacimento di una facciata di una casa alle tinteggiature – installazione di piccole pompe di calore, riduzione delle barriere architettoniche, manutenzione dei terreni agricoli e taglio della vegetazione spontanea.

Montaggio di serre stagionali per le coltivazioni di frutta e verdura, rastrelliere per le biciclette, gazebo, pavimentazioni (anche nei cimiteri), installazione di climatizzatori e antenne tv e bagni chimici.

Dopo la revisione della Scia e del cosiddetto “silenzio assenso”, arriva il nuovo glossario delle opere edilizie che potranno essere eseguite senza dover percorrere infiniti giri burocratici. Il testo che lo contiene è un dpcm e giovedì è stato esaminato in Conferenza Unificata. Durante la riunione lo Stato, Comuni e Regioni hanno raggiunto l’accordo che permette di approvarlo definitivamente in Consiglio dei ministri.

La bozza di testo, messa a punto dopo la riunione tecnica che si è tenuta il 20 febbraio e di cui Public Policy ha preso visione, contiene un lungo allegato dettagliato con le opere che potranno rientrare sotto il titolo di “edilizia libera”. Il Governo ha tenuto a specificare nel testo che il glossario “non è esaustivo” di tutte le opere.

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SOR