ROMA (Public Policy) – Via libera dalla commissione Bilancio della Camera allo schema di dpcm per l’adozione della nota metodologica e dei coefficienti di riparto dei fabbisogni standard delle Province e delle Città metropolitane, ma con due condizioni.
La V commissione chiede, infatti, al Governo di individuare “gli strumenti più idonei per rendere evidente nella nota metodologica il legame tra la determinazione dei fabbisogni standard e la loro originaria finalità di carattere perequativo“. Pone come condizione, inoltre, che il Governo individui “gli strumenti più idonei per garantire che i dati di riferimento utilizzati per l’adozione della nota metodologica, e in particolare per il calcolo del fabbisogno relativo a ciascun ente, diversi da quelli derivati dal conto consuntivo, siano aggiornati e non più riferiti ad annualità risalenti nel tempo”.
Lo schema di dpcm contiene la nota metodologica e i coefficienti di riparto dei fabbisogni standard delle Province e delle Città metropolitane, sulla base di un dlgs del 2010 (uno di quelli emanati a seguito dalla riforma sul federalismo fiscale, che ha introdotto nell’ordinamento il fabbisogno standard).
Tra i punti più controversi emersi, quello dell’inclusione o meno dell’economia sommersa ai fini della determinazione dei fabbisogni standard della funzione ‘territorio‘ e la necessità di correlare meglio la determinazione dei fabbisogni con le esigenze di perequazione.
continua –in abbonamento
MAD