Criteri di accesso al Reddito di inclusione, Governo al lavoro

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di Francesco Ciaraffo

ROMA (Public Policy) – Potrà accedere al Reddito di inclusione chi ha un Isee sotto i 6mila euro e non è intestatario di auto o moto immatricolati nei due anni precedenti alla richiesta.

Sono alcuni dei riferimenti su cui sta ragionando il Governo per definire i criteri di accesso al Rei, la misura unica di sostegno alla povertà istituita con la delega approvata in Parlamento nei mesi scorsi.

Il ddl aveva previsto una delega per il riordino delle prestazioni assistenziali e l’introduzione di una misura nazionale di contrasto della povertà, cioè il reddito di inclusione. Ancora la delega aveva stabilito che la misura sia condizionata alla prova dei mezzi, sulla base dell’indicatore dell’Isee.

Per gli stranieri, la delega aveva richiesto di prevedereo un requisito di durata minima del periodo di residenza nel territorio nazionale. E su questi criteri si sta costruendo il decreto attuativo. Come apprende Public Policy, si lavora intorno alla soglia dei 6mila euro di Isee del nucleo familiare del richiedente la misura. L’Isre, l’indicatore situazione reddittuale relativa al reddito disponibile, non deve avere valore superiore a 3mila euro.

Allo studio anche l’inserimento di altri parametri per definire ancora la condizione economica del nucleo familiare: valore del patrimonio immobiliare, diverso dalla casa di abitazione, non superiore a 20mila euro; un patrimonio mobiliare non superiore a 6mila euro (ma aumentabile di 2mila per ogni componente il nucleo familiare successivo al primo, per un massimo di 10mila euro).

Infine, nel nucleo familiare non ci devono essere intestatari di moto o auto immatricolati nei 24 mesi precedenti la richiesta e nessuno sia intestatario di navi o imbarcazioni. Per quanto riguarda il requisito di residenza si ragiona intorno al periodo di due anni per la residenza in Italia. (Public Policy)

@fraciaraffo