GIUSTIZIA, FAVI (PD): SOSPENSIONE O RINVIO CONDANNE IN CARCERI SOVRAFFOLLATE

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(Public Policy) – Roma, 19 feb – “Attenderemo con rispetto
la pronuncia della Corte Costituzionale, adita dal tribunale
di sorveglianza di Padova, che chiede una sentenza per
sospendere o rinviare le condanne penali, quando nelle
carceri sovraffollate non siano garantiti gli spazi minimi e
quando le condizioni di fatto dei ristretti si risolvano in
trattamenti disumani e degradanti”.

Lo dichiara Sandro Favi, responsabile nazionale Carceri del
Pd, in merito alla questione posta alla Corte Costituzionale
dal giudice di Padova Marcello Bortolato.

Quello su cui dovrà esprimersi la Corte Costituzionale è
“un istituto di garanzia – aggiunge – che è stato introdotto
in Paesi di alta civiltà giuridica e di sicura cultura
democratica. Ma le responsabilità della politica non si
risolvono con i vincoli e gli impedimenti, sia pure dettati
da imprescindibili princìpi e tutele dei diritti della
persona”.

“La Corte europea per i diritti umani – prosegue
l’esponente Pd – ci ha dato un anno di tempo per intervenire
sul sovraffollamento delle nostre prigioni. Fra le misure
urgenti che potranno essere adottate pensiamo a reintrodurre
la sospensione dell’esecuzione delle pene detentive brevi
per consentire alla magistratura di sorveglianza di valutare
e strutturare la concessione di misure alternative. Forniamo
maggiori strumenti professionali alla stessa magistratura
per supportare la concessione della detenzione domiciliare
fino a 18 mesi, che ha prodotto effetti inferiori alla
attese per evidenti carenze di funzionalità nei tribunali di
sorveglianza e negli uffici territoriali per l’esecuzione
penale esterna”.

“Sosteniamo i percorsi terapeutici alternativi – conclude –
sia nella fase cautelare che in quella della esecuzione
penale, per i tossicodipendenti autori di reato per i quali
il carcere è solo uno dei gironi del loro inferno di vita.
Ampliamo la possibilità dell’espulsione degli stranieri
condannati, quale misura alternativa alla detenzione.

L’ORDINANZA DI BORTOLATO
L’ordinanza del magistrato Marcello Bortolato, rivolta ai
giudici della Corte Costituzionale, solleva d’ufficio una
questione di incostituzionalità invocando la possibilità per
i magistrati di sospendere e rinviare l’esecuzione in
carcere della pena di un detenuto non soltanto quand’essa
potrebbe determinare grave infermità fisica (unico evento
previsto dalle norme italiane), ma anche nei casi in cui
verrebbe scontata in condizioni intollerabili di
sovraffollamento e dunque si risolverebbe in trattamenti
disumani e degradanti. (Public Policy)

SOR