GIUSTIZIA, MOLTENI (LEGA): DANNOSO IL DDL SULLE MISURE ALTERNATIVE /INTERVISTA

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(Public Policy) – Roma, 3 dic – (di Sonia Ricci) È in
discussione in Aula alla Camera il disegno di legge “Delega
al Governo in materia di sospensione del procedimento con
messa alla prova, pene detentive non carcerarie, nonché
sospensione del procedimento nei confronti degli
irreperibili”.

Il ddl è stato presentato il 29 febbraio 2012 dalla
Guardasigilli Paola Severino, e ha iniziato il suo iter in
commissione Giustizia alla Camera il 29 marzo. Dopo il
parere positivo della commissione, il ddl è poi approdato in
Aula il 23 ottobre scorso.

Il provvedimento prevede l’introduzione di pene alternative
al carcere, la sospensione del processo con messa alla prova
dell’imputato e la sospensione del procedimento per gli
irreperibili. Ne parla a Public Policy il deputato della
Lega Nord e capogruppo in commissione giustizia, Nicola
Molteni, contrario al testo presentato in Aula.

D. COSA CONTESTA DEL DDL?
R. Contestiamo tutto. Io ho definito il provvedimento in
tre modi: sbagliato, inutile e dannoso. Sbagliato perché è
la certificazione del fallimento del precedenti
provvedimenti varati dal 2006 in poi, come l’indulto del
Governo Prodi e lo “svuota carceri” del ministro Severino.
Inutile perché non risolverà il problema del
sovraffollamento carcerario. Dannoso perché lancia un
messaggio sbagliato: commettete tranquillamente reati di
questa indole, tanto non finirete in carcere.

D. NON SALVATE NULLA DI QUESTO PROVVEDIMENTO?
R. No, perché anche questo provvedimento dà attenzione a
chi commette i reati, anziché a chi li subisce. Per noi
prima viene la difesa delle parti offese, non certo chi
commette i reati. Le misure alternative, lo “svuota carceri”
e gli istituti come la messa alla prova, sono tutti
provvedimenti che garantiscono una sorta d’impunità per
legge.

D. QUALI SONO STATE LE VOSTRE PROPOSTE IN COMMISSIONE E CHE
FINE HANNO FATTO?
R. Abbiamo presentato più di 130 emendamenti, ma sono stati
tutti respinti. Siamo partiti con gli emendamenti
soppressivi degli articoli 1 e 2, ma non sono stati
approvati.

Gli altri emendamenti hanno riguardato i reati che
interessano la messa alla prova dell’imputato. Infatti
l’istituto della messa alla prova riguarda i reati con pene
non superiori a quattro anni. Ci hanno detto che questi sono
i reati minori, ma non è così perché tra questi ci sono
molti reati gravi come il furto semplice, la truffa, lo
stalking, il traffico d’influenze illecite (appena
introdotto dalla legge anticorruzione; Ndr).

D. COME PROPONETE DI RISOLVERE IL PROBLEMA DEL
SOVRAFFOLLAMENTO CARCERARIO?
R. Per noi si risolve in due modi. Investendo sull’edilizia
carceraria, quindi costruendo nuove carceri e, visto che il
35% dei detenuti sono stranieri, facendo scontare la pena
nei Paesi di origine.

A questo proposito il ministro Severino ha detto in Aula
che verranno realizzati 11mila nuovi posti per i detenuti.
Per questo, a maggior ragione ci chiediamo quale sia la
necessità di approvare questo provvedimento inutile. (Public
Policy)

– Leggi l’intervista alla deputata radicale Rita Bernardini

SOR