PAREGGIO DI BILANCIO, CORTE DEI CONTI: NECESSARI CONTROLLI ULTERIORI

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(Public Policy) – Roma, 4 dic – Buone le intenzioni, ma il
controllo sulla spesa deve essere maggiore, se si vuole
puntare al pareggio di bilancio. È il principio espresso dal
presidente della Corte dei conti Luigi Giampaolino in
audizione alla commissione Bilancio della Camera sulla
proposta di legge rinforzata sul pareggio di bilancio
(C.5603).

“La mera introduzione in Costituzione del principio del
pareggio di bilancio potrebbe non risultare di per sé
sufficiente a conseguire l’obiettivo di assicurare il
rigoroso rispetto delle nuove disposizioni”.

La Corte chiede che sia introdotta la possibilità di un
controllo incidentale della costituzionalità delle leggi,
“di riconoscere in Costituzione alla Corte dei conti il
potere di sollevare in via diretta, davanti alla Consulta,
le questioni di legittimità costituzionale della legge di
bilancio e delle leggi di spesa in relazione al rispetto del
principio del pareggio o comunque del principio di copertura
dei nuovi o maggiori oneri”.

Il principio della copertura è quello contenuto nel nuovo
articolo 81 della Costituzione, al comma 3: “Ogni legge che
importi nuovi o maggiori oneri provvede ai mezzi per farvi
fronte”.

Per Giampaolino la formulazione attuale della proposta di
legge che applica l’articolo 81 della Costituzione, “risulta
priva di momenti di controllo e verifica a posteriori del
rispetto del vincolo (il vincolo è quello dell’equilibrio o
pareggio di bilancio; Ndr) pur essendo apprezzabile
l’introduzione dei giudizi di parificazione sui rendiconti
delle regioni a statuto ordinario”.

Si tratta del controllo della Corte sui bilancio degli enti
territoriali e non, e delle Regioni.
Giampaolino chiede anche che ci sia poi la possibilità per
la Corte di adire la Consulta in via preventiva per spesa
accessiva di ciascun ente pubblico, perché la Corte dei
conti, “per la sua presenza capillare sul territorio è
l’unico organismo che può assicurare il controllo della
tenuta complessiva del sistema finanziario pubblico”.

Per Giampaolino “quanto più è efficace il controllo in via
preventiva, tanto minore è la pressione sul controllo
successivo”.

“UNA PROPOSTA NEL COMPLESSO EQUILIBRATA”
“Il testo sia pure con aspetti da integrare nei modi
segnalati manifesta un equilibrio di fondo ed appare nel suo
complesso strutturato nei modi e nei termini dettati sia
dagli impegni europei che dalle modifiche alla Costituzione
di recenti introdotte”, termina Giampaolino nel suo
intervento di fronte alla Commissione.

Si rimane, comunque, a livello della fissazione di
princìpi, per il presidente della Corte “entro i quali andrà
calata poi la successiva legislazione ordinaria in materia
di contabilità e finanza pubblica”. (Public Policy)

LAP