ROMA (Public Policy) – Il dl Lavoro approda mercoledì mattina in aula al Senato. La 10a commissione ha infatti licenziato la settimana scorsa il testo, lasciando però alcuni nodi da sciogliere.
Tra questi, la scala di equivalenza dell’assegno di inclusione. La commissione Lavoro ha approvato un emendamento per allargare il sussidio alle persone in condizione di grave disagio psico-fisico. Le risorse destinate a queste figure, però, sarebbero erose da quelle per i disabili. Un effetto che Governo e maggioranza vorrebbero evitare.
Tra i temi rimasti aperti anche i fringe benefit bancari e lo smart working per i lavoratori della Pa. Su quest’ultimo punto, però, è difficile si arrivi a una proroga della misura destinata a lavoratori fragili e figli under 14 in scandenza il 30 giugno. Arrivato poi lo stop dalla commissione Bilancio all’emendamento M5s sullo sgravio contributivo del 100%, per un massimo di 3mila euro l’anno, per l’assunzione e la trasformazione a tempo indeterminato di contratti di lavoro domestico per l’assistenza a persona non autosufficiente con più di sessantacinque anni.
Via libera, invece, alla detassazione del lavoro notturno e festivo per i dipendenti di strutture turistico-alberghiere. Nello specifico, la modifica stabilisce che le maggiorazioni per i dipendenti delle imprese alberghiere per le ore di ordinario lavoro effettivamente prestate in orario notturno e nelle festività “sono soggette ad un’imposta sostitutiva dell’imposta sul reddito delle persone fisiche e delle addizionali regionali e comunali con l’aliquota del 5%”. La misura si applicherebbe a favore di titolari di reddito di lavoro dipendente di importo non superiore a euro 50.000 nell’anno precedente. (Public Policy) FRA