di Marta Borghese
ROMA (Public Policy) – Conclusi gli iter di conversione di numerosi decreti che avevano impegnato le prime commissioni di Camera e Senato – dal dl Cittadinanza, all’Albania fino al Sicurezza – sono ripresi i lavori sui principali disegni di legge di riforma costituzionale.
In particolare, la scorsa settimana la 1a Senato ha preso atto all’unanimità dell’impossibilità di chiudere l’esame del ddl Separazione carriere entro il termine fissato per l’aula. Inutile, dunque, anche l’applicazione dello strumento del “canguro” per accorpare e respingere gli emendamenti simili. La commissione ne ha esaminati poco più di 250, a fronte dei 1.363 depositati. Il testo, dunque, approderà in aula mercoledì 18 senza mandato al relatore.
Quella che il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha definito “la madre di tutte le riforme” pare dunque configurarsi come la modifica costituzionale su cui la maggioranza ha più intenzione di puntare a un’accelerazione. Con la chiusura dei lavori in 1a Senato, infatti, si sono susseguite le dichiarazioni di esponenti di centrodestra e di Governo sull’ipotesi di arrivare al referendum confermativo (per cui non servirà il quorum) nei primi mesi del 2026.
In I Camera, invece, come preannunciato dal presidente Nazario Pagano (FI) ricominciano i lavori sulla riforma del premierato, sospesi a metà ottobre dell’anno scorso. “Riprenderemo da dove avevamo sospeso”, ha spiegato Pagano a Public Policy, cioè “dalle audizioni”. Una quarantina quelle già svolte, più di 20 quelle ancora in calendario, di cui 6 – tutte di accademici e giudici emeriti della Corte costituzionale – già in programma per questa settimana.
Nonostante la ripresa dei lavori, il presidente si è comunque dimostrato scettico sull’ipotesi di poter immaginare un approdo in aula del testo già nel mese di luglio, come invece previsto dalla capigruppo. Sul punto, intanto, è intervenuta al Senato anche la ministra per le Riforme Elisabetta Casellati, che ha spiegato come non vi sia alcuna intenzione di strozzare il dibattito. (Public Policy)
@BorgheseMarta