Il Mite e le rinnovabili: basta ideologismi, numeri in crescita

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ROMA (Public Policy) – “Le procedure che riguardano le rinnovabili richiedono il coinvolgimento di numerosi soggetti, il bilanciamento di differenti interessi e bisogni e approfonditi studi tecnici. Sono tutte attività complesse che richiedono tempo e che non possono essere tralasciate o piegate per soddisfare pretese dettate da facili ideologismi“. Lo dice il Mite in una nota con la quale sottolinea che il Governo Draghi, dalla sua costituzione, “ha adottato più di 100 norme per implementare le rinnovabili. Il monitoraggio di Terna, aggiornato mensilmente in coordinamento anche con i gestori delle reti di distribuzione, dimostra che tutti gli impianti stanno beneficiando dell’importante mole di semplificazioni adottata, spesso su proposta del Mite, proprio con lo scopo di snellire i procedimenti su tutto il territorio nazionale”.

Per quanto riguarda autorizzazioni e pareri, prosegue il ministero guidato da Roberto Cingolani, il Mite ha emanato 63 provvedimenti (Via, scoping, ecc) relativi a 8,2 GW e ne sta predisponendo altri 19 per ulteriori 1,1 GW: un totale di 82 provvedimenti per 9,3 GW. La Commissione tecnica presso il Mite, inoltre, si è già espressa su 49 progetti (corrispondenti a 2,9 GW), per i quali ora si attende il parere del Mic.

Complessivamente, sommando anche tutte le richieste che erano state presentate negli anni passati al precedente ministero dell’Ambiente, il Mite sta processando 900 istanze, che si trovano in differenti stati di avanzamento e per le quali è necessario il coinvolgimento di numerosi attori (a partire dalle Regioni e dal Mic) e la consultazione del pubblico. “Deve aggiungersi che spesso le istanze presentate sono incomplete e i proponenti forniscono le integrazioni richieste in fase di verifica documentale, causando una dilatazione delle tempistiche”, evidenzia il ministero.

Le richieste di connessione alla rete elettrica e le autorizzazioni all’installazione di impianti, inoltre, “non dipendono in alcun modo dall’entrata in vigore del decreto sulle aree idonee, di prossima emanazione” e sul quale è in corso una consultazione. “Questo non solo è quanto è stabilito dalla legge che definisce il concetto di aree idonee, ma è anche dimostrato dai numeri. I dati Terna, infatti, registrano che ad oggi sono già stati sbloccati circa 11 GW. La maggior parte (9,5 GW) verrà messa in esercizio nei prossimi mesi e nel 2023. Rispetto a luglio 2022, la potenza autorizzata e attesa in esercizio da qui al 2026 cresce ulteriormente di circa 1 GW. Si tratta di dati in forte controtendenza rispetto al passato: infatti, gli impianti entrati in esercizio nel 2021 raggiungevano soltanto 1,3 GW e nel 2020 non avevano neppure superato gli 0,8 GW”, conclude il Mite. (Public Policy)

FRA