ROMA (Public Policy) – In commissione Ambiente al Senato, nell’ambito dell’esame del dl Incendi, è stata bocciata la proposta emendativa relativa al blocco della caccia in seguito al verificarsi di incendi, su cui la scorsa settimana si era registrato uno scontro durissimo tra le diverse forze che compongono la maggioranza, con i senatori della Lega che hanno bloccato i lavori della commissione per un paio d’ore lo scorso giovedì.
Un emendamento, a prima firma della capogruppo del Misto Loredana De Petris (Leu), proponeva che “il Consiglio dei ministri con propria delibera, in conseguenza della dichiarazione dello stato di emergenza, nelle regioni colpite da estesi e ripetuti incendi, impone in questi territori il divieto della caccia almeno per tutta la stagione venatoria”. In seguito a una mediazione si è arrivati a una riformulazione che prevede il divieto nell’intero territorio dei comuni lambiti dal fuoco e in quelli limitrofi: “Le regioni nei cui territori viene dichiarato lo stato di emergenza ai sensi dell’articolo 7, comma 1, lettera c), del decreto legislativo 2 gennaio 2018, n. 1, a causa della diffusione ed entità degli incendi boschivi, con propri provvedimenti – si legge nella proposta – dispongono entro quindici giorni dalla citata dichiarazione il divieto della caccia nei comuni interessati e in quelli limitrofi, per almeno una stagione venatoria”.
L’emendamento bocciato per la Lega realizzerebbe di fatto oasi di protezione per animali selvatici come i cinghiali in oltre 2mila comuni, con conseguenze negative per gli agricoltori. In commissione, oltre a Leu hanno votato a favore i senatori M5s e le senatrici del Misto Paola Nugnes e Virginia La Mura, con astensione del Pd.