La trattativa di Draghi con i partiti: sono all’altezza?

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ROMA (Public Policy) – Sta trattando, Mario Draghi. Con una certa impazienza, sottolineano fonti parlamentari, nei confronti dei partiti. “Ha dato loro una bella registrata…”, dice a Public Policy Matteo Richetti, senatore di Azione, convinto che ci possa essere un accordo complessivo sull’ex presidente della Bce al Colle. Mi ritenete all’altezza o no?, sintetizza una fonte del Pd il ragionamento del presidente del Consiglio, che ha incontrato il capo della Lega Matteo Salvini (che l’incontro ci sia stato è “una notizia”, dice Giancarlo Giorgetti). Lo stesso Salvini, poi, ha incontrato il segretario dem Enrico Letta e poi anche il capo del M5s Giuseppe Conte. Si parla di Governo ma anche di presidenza della Repubblica.

Anche perché il Governo, così com’è, è finito. Almeno per come lo abbiamo conosciuto. I primi a rischiare sono, in qualsiasi caso (sia con Draghi al Quirinale sia con Draghi ancora capo del Governo), i ministri tecnici. Anche perché finora avevano la protezione e l’investitura dello stesso Draghi. C’è da dire però che il presidente del Consiglio sembra aver concluso il suo mandato con la fine del settennato di Sergio Mattarella. Non starà lì a fare il presidente purchessia. A qualsiasi costo. Con qualsiasi presidente. Resterebbe anche con Pierferdinando Casini? Chissà. Matteo Renzi è convinto che prima di giovedì non ci sarà nessun passo in avanti, idem Luca Zaia.

Draghi vedrà altri leader? La portavoce della presidenza del Consiglio non conferma ulteriori incontri, ma è possibile invece che Draghi abbia messo in moto la sua rete di contatti. Per trattare, appunto. Anche perché l’accordo politico che lo manderebbe al Colle inevitabilmente dovrebbe prevedere anche un patto sulla presidenza del Consiglio. Chi dopo di lui? L’ipotesi di una donna è sempre in pista, ma appare difficile che possa spuntarla una tecnica dello stesso Governo. Anche perché ce ne sarebbe già uno, di tecnico, ai vertici delle istituzioni – nello scranno più alto, al Colle. Davvero potrebbe mai esserci anche un tecnico come capo del Governo? Magari la stessa Marta Cartabia, auspicata da Carlo Calenda?

La partita sembra essere ancora lunga e le posizioni dei partiti tutt’ora articolate. Prendiamo il Pd. Mentre il segretario Letta dice che un bis di Sergio Mattarella sarebbe auspicabile, uno come Graziano Delrio dice che sarebbe proprio meglio di no. Per non dire che a una parte – area Base Riformista – non dispiacerebbe proprio. Pierferdinando Casini. Da Dario Stefàno ad Andrea Marcucci descrivono l’ex presidente della Camera come uno che “sa unire”. (Public Policy) DAV

(foto cc Palazzo Chigi)