Ma dove li trovano i 5 stelle i soldi per il reddito di cittadinanza?

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di Viola Contursi

ROMA (Public Policy) – Ci sono anche 2 miliardi di aumento di tasse su banche e assicurazioni, sotto forma di minore deducibilità degli interessi passivi, tra le coperture del reddito di cittadinanza proposto dal Movimento 5 stelle e che potrebbe essere realizzato in un ipotetico futuro Governo.

Il reddito di cittadinanza proposto dal Movimento 5 stelle, da sempre il loro cavallo di battaglia, punta a sostenere con un reddito minimo garantito (che sarebbe il giusto nome da attribuirgli) chi si trova sotto la soglia della povertà, per sostenerlo nel periodo che intercorre prima di trovare un nuovo posto di lavoro. Sulla falsariga di ciò che oggi già avviene con il Rei, il Reddito di inclusione introdotto dal Governo in carica, per ricevere il reddito minimo proposto dai 5 stelle si deve partecipare a dei programmi di formazione e di reinserimento nel mondo del lavoro, attraverso l’iscrizione ai Centri per l’impiego, e garantire 8 ore alla settimana di lavoro a favore della collettività, pena l’annullamento del beneficio.

Si parla di circa 800 euro al mese per un single e fino a 1.400 euro al mese per un famiglia composta da tre persone. Il Movimento, viene spiegato, ha stimato i beneficiari in circa 9 milioni di persone e un costo di circa 17 miliardi di euro. Finanziati come? Il direttore generale della Banca di Italia Salvatore Rossi, ha sentenziato che i soldi non ci sono. Ma i 5 stelle hanno messo a punto un ricco pacchetto di misure che, sostengono, garantirebbe la completa copertura del Reddito di cittadinanza.

Le voci più sostanziose di queste coperture, secondo quanto apprende Public Policy, sono essenzialmente tre: la rimodulazione delle cosiddette tax expenditure, da cui si conta di recuperare circa 5 miliardi di euro; un pacchetto di misure che vanno dal divieto di cumulo pensionistico ai tagli alle spese degli organi costituzionali, dal taglio dei dividendi di Banca d’Italia ai dividendi Inps-partecipazioni Banca d’Italia, da cui si stima di recuperare altri 5 miliardi di euro; e, come detto, due miliardi dalla riduzione della deducibilità degli interessi passivi per banche e assicurazioni.

Il conto fino a questo punto fa 12 miliardi di euro. Tra le altre coperture del Reddito di cittadinanza proposte dal Movimento 5 stelle, il cui conteggio complessivo supera i 17 miliardi di euro necessari, ci sarebbero poi l’aumento dei canoni per chi trivella in cerca di gas e petrolio (si stima un’entrata di circa 1,5 miliardi di euro), tagli alla spesa della Pubblica amministrazione per 2,5 miliardi, aumento del Preu per ricavare circa 1 miliardi di euro dalle tasse sul gioco d’azzardo.

I 5 stelle pensano poi di prelevare 1,5 miliardi dal Fondo per il sostegno alla povertà e recuperare le restanti risorse necessarie dalla soppressione degli enti inutili, dall’eliminazione del costo delle intercettazioni per lo Stato, e dal taglio dei costi della politica (come auto blu, affitti d’oro, pensioni d’oro, vitalizi) da cui stimano un risparmio di 950 milioni di euro.

Il resto delle coperture, viene spiegato, deriverebbe dall’aumento del canone delle concessioni autostradali (ma senza aumentare i pedaggi, sottolineano dal Movimento), dall’effetto leva sulla crescita potenziale del Pil, che a sua volta permetterebbe di avere maggiori spazi di deficit, e, infine, da un “reale e definitivo” taglio del finanziamento pubblico ai partiti. (Public Policy)

@VioC