ROMA (Public Policy) – Il mercato libero della luce è meno conveniente di quello tutelato, infatti “i costi di approvvigionamento – inclusivi del costo dell’energia, dispacciamento e dei costi di commercializzazione – mostrano, nel 2020, un differenziale tra mercato libero e mercato tutelato di circa 4 c€/kWh”.
Lo ha detto il presidente di Arera, Stefano Besseghini, in audizione mercoledì in commissione Attività produttive alla Camera in merito alle risoluzioni in materia di liberalizzazione del settore del gas naturale e dell’energia elettrica.
“L’attuale contesto dei mercati retail e l’effettivo grado di maturità per l’accesso al mercato conseguito dai clienti di piccole dimensioni, dimostrano che il graduale svuotamento del servizio di maggior tutela e la conseguente transizione consapevole dei clienti finali al mercato libero, non risultano ancora pienamente realizzati“, ha sottolineato il presidente dell’Autorità.
“Sulla base dei dati raccolti nell’ambito del monitoraggio condotto dall’Autorità appare chiaramente, per quanto riguarda i clienti domestici, che, nonostante nel mese di dicembre 2020 il 56% dei clienti abbia scelto il mercato libero, il servizio di tutela risulti la modalità di approvvigionamento per ancora circa 12,9 milioni di clienti finali. Sebbene non vada sottovalutato il dato del costante incremento della quota dei clienti domestici che optano per il mercato libero – ha aggiunto Besseghini – questi elementi dimostrano una dinamica di passaggio di tale segmento di clientela verso il libero mercato non ancora soddisfacente”.
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FRA