Npl, si lavora a una risoluzione per rinviare le norme Ue

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ROMA (Public Policy) – Ha preso il via giovedì, in commissione Finanze al Senato, l’esame dell’affare assegnato sulla classificazione della clientela da parte delle banche e sulla questione del calendar provisioning.

Il relatore, Gianni Pittella (Pd), ha svolto la sua relazione introduttiva e, secondo quanto si apprende, è stato deciso di avviare un ciclo di audizioni, tra cui Banca d’Italia, Abi e altre organizzazioni bancarie, l’Eba, il ministero dell’Economia, l’Ance. Al termine del ciclo di audizioni la commissione approverà una risoluzione di indirizzo al Governo sul tema delle nuove norme sul default prudenziale e del calendar provisioning che potrebbe anche essere votata dall’aula di Palazzo Madama e che, secondo quanto si apprende, dovrebbe impegnare l’Esecutivo a lavorare per il rinvio dell’applicazione delle nuove norme a dopo il 2022.

“La formazione di nuovi crediti deteriorati – ha sottolineato Pittella nella sua relazione, secondo quanto apprende Public Policy – costituisce il rischio maggiore che si profila nei prossimi mesi per il sistema bancario italiano, poiché è facile ipotizzare che le difficolta delle imprese possano determinare un maggior flusso di crediti scaduti o inadempienze probabili e sofferenza bancarie. Rispetto a tale prospettiva è importante che la commissione affronti due questioni che si pongono sul fronte Npl e cioè la definizione del default prudenziale e l’applicazione dell’approccio di calendario che, pur originando da norme e prassi definite a livello europeo rischiano di penalizzare pesantemente il sistema bancario nazionale”.

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VIC