Il parere della Camera sul dlgs Privacy: dall’età ai dati medici

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ROMA (Public Policy) – Abbassare da 16 a 14 anni l’età minima dopo la quale un minore può prestare il consenso al trattamento dei propri dati.  È una delle condizioni contenuta nella proposta di parere al dlgs Privacy presentata (e approvata) in commissione speciale alla Camera dalla relatrice Rossana Boldi (Lega). Il parere prevede 12 condizioni e 16 osservazioni.

Un’altra condizione chiede di ritoccare i casi di interesse pubblico in cui viene consentito il trattamento dei dati personali sensibili, prevedendo tra questi anche “l’esercizio del mandato degli organi rappresentativi, compresa la loro sospensione o il loro scioglimento, nonché l’accertamento delle cause di ineleggibilità, incompatibilità o di decadenza, ovvero di rimozione o sospensione di cariche pubbliche”; i casi di “documentazione dell’attività istituzionale di organi pubblici, con particolare riguardo alle redazioni di verbali e resoconti dell’attività di assemblee rappresentative, commissioni o di altri organi collegiali o assembleari, nonché per lo svolgimento delle funzioni di controllo, indirizzo politico o sindacato ispettivo e per l’accesso a documenti riconosciuto dalla legge e dai regolamenti degli organi interessati per esclusive finalità direttamente connesse all’espletamento del mandato elettivo”; e infine la “programmazione, gestione, controllo e valutazione dell’assistenza sanitaria” e la “vigilanza sulle sperimentazioni, farmacovigilanza, autorizzazione all’immissione in commercio e all’importazione di medicinali e di altri prodotti di rilevanza sanitaria”.

Con riferimento al trattamento dei dati genetici, biometrici e relativi alla salute una condizione chiede di specificare, “in un elenco tassativo e non meramente esemplificativo, le materie rispetto alle quale il garante piò adottare misure di garanzia, prevedendo altresì che tali misure individuano quelle di sicurezza, ivi comprese tecniche di cifratura e di pseudonimizzazione, misure di minimizzazione, specifiche modalità di accesso selettivo ai dati e per rendere le informazioni agli interessati, nonché eventuali altre misure necessarie a garantire i diritti agli interessati”.

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NAF