di Marta Borghese
ROMA (Public Policy) – Dei 145 emendamenti depositati in commissione Affari costituzionali alla Camera sulla pdl Lobby a firma del presidente Nazario Pagano (FI), risultano essere 12 quelli presentati dalla maggioranza, quasi tutti a prima firma del deputato di FdI Alessandro Urzì. Sono stati però quasi integralmente sottoscritti anche dai colleghi di maggioranza Igor Iezzi (Lega), Paolo Emilio Russo (FI) e Alessandro Colucci (Nm).
Fatta eccezione per l’unico emendamento firmato soltanto dai deputati Naike Gruppioni e Alessandro Urzì, cioè solo dall’area di FdI, e finalizzato a precisare che per lo svolgimento di componente del comitato di sorveglianza “non spettano compensi” o “ altri emolumenti”, si tratta per il resto di emendamenti unitari di maggioranza, che incontrano, talvolta, l’asse del Pd, del M5s e pure di Avs.
In particolare, con due identici emendamenti, maggioranza e Avs (proposta a prima firma del deputato Filiberto Zaratti) puntano a far sì che il rappresentante di interessi iscritto nel Registro pubblico per la trasparenza dell’attività di rappresentanza abbia il diritto di “partecipare alle consultazioni indette dai decisori pubblici, alle attività di analisi di impatto della regolamentazione e di verifica dell’impatto della regolamentazione concernenti anche gli atti normativi del Governo, compresi gli atti adottati dai singoli ministri, i provvedimenti interministeriali, i disegni di legge di iniziativa governativa”.
La sola FI, con una proposta emendativa di Isabella De Monte, chiede inoltre di concedere agli iscritti al registro dei rappresentanti di interessi di accedere “alle strutture istituzionali dei decisori pubblici” e di assistere alle procedure decisionali. Sullo stesso punto, il Pd, con una proposta di Paolo Ciani, chiede invece di concedere l’accesso a una sezione riservata dei siti istituzionali, mentre il M5s, con un emendamento a prima firma della deputata Vittoria Baldino, propone che il rappresentante di interessi abbia diritto a “partecipare alle consultazioni indette dai decisori pubblici”. Da Azione (emendamento a prima firma di Giulia Pastorella) la richiesta di prevedere, per il rappresentante di interessi, il diritto a “ricevere tempestiva comunicazione, da parte delle amministrazioni competenti, delle consultazioni pubbliche, delle audizioni, degli avvisi o di altre iniziative finalizzate alla partecipazione ai processi decisionali pubblici”.
Tra gli emendamenti bipartisan, anche il via libera all’iscrizione dei giornalisti al registro dei rappresentanti di interesse, mentre le forze di maggioranza chiedono un’ulteriore apertura a “coloro che esercitano funzioni di amministrazione, direzione e controllo presso enti pubblici economici e società partecipate previsti dal testo unico in materia di società a partecipazione pubblica”, o “enti privati” con bilancio superiore a 500mila euro, la cui attività sia finanziata in modo maggioritario da Pa e in cui i componenti dell’organo di amministrazione o di indirizzo siano designati dalle Pa.
Infine, asse Pd-maggioranza sulla richiesta di re-iscrizione al Registro pubblico per la trasparenza dell’attività della rappresentanza di interessi dopo “un anno” (e non dopo due come attualmente previsto) in caso di cancellazione a seguito della violazione delle disposizioni di legge o degli obblighi del codice deontologico.
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@BorgheseMarta