(Public Policy) – Roma, 24 ott – Il ddl stabilità non dà un
segno chiaro e deciso nella direzione della riduzione delle
tasse e della crescita economica. È il giudizio espresso
dalla direttrice generale di Confindustria Marcella Panucci,
di fronte alle commissioni Bilancio di Camera e Senato
riunite nella sala del Mappamondo a Montecitorio.
Per Confindustria, “le riduzioni delle imposte sono
disperse su molti obiettivi e, peraltro, quasi sempre
coperte da aumenti di altre imposte”. Tra queste vi è la
riduzione della deducibilità delle spese per auto aziendali,
l’imposta sulle transazioni finanziarie, la stabilizzazione
degli incrementi dell’accisa sui carburanti.
LA DIRETTIVA SUI PAGAMENTI CHE NON C’È
“Allo stesso modo – continua la direttrice – delude
l’assenza nel testo delle norme di attuazione della
Direttiva Late Payments (sul ritardo dei pagamenti,
2011/7/UE; NdR). È paradossale che si continui a prender
tempo su un provvedimento molto atteso dalle imprese, mentre
si anticipi il recepimento di una direttiva che ancora non
c’è, quella in materia di imposizione sulle transazioni
finanziarie (Tobin tax; NdR)”.
Per Panucci, la direttiva sui pagamenti è “urgente e non
rinviabile” ed è necessario fissare termini inderogabili per
la pubblica amministrazione.
TAGLI ALLA SPESA LINEARI
Per Panucci i tagli alla spesa pubblica contenuti nel ddl
sono “sostanzialmente lineari, non si tratta, infatti i
oculate e mirate riduzioni, risultato di un’analisi
approfondita dei meccanismi attraverso cui la spesa pubblica
viene generata”.
I tagli in sanità poi sono tutti dal lato dei fornitori
privati: “I tagli alla spesa sanitaria ricadono, ancora una
volta (dopo il provvedimento Spending review; NdR) soltanto
sui fornitori di beni e servizi, senza intervenire sulle
inefficienze organizzative e sull’articolazione delle
strutture ospedaliere”.
Per Confindustria bisogna uscire dalla logica degli
“interventi tampone”: “I tagli rischiano di essere
temporanei, come è già accaduto in passato, di tradursi in
diminuzioni della spesa per investimenti, e dal punto di
vista degli enti territoriali, in aumento della pressione
tributaria e tarrifaria locale”.
MALE IL MANCATO RIORDINO DELLA RICERCA
Per la direttrice, si sarebbe dovuti procedere al riordino
degli enti pubblici di ricerca, come inizialmente ipotizzato
dal Governo, in particolare dal ministro dell’Istruzione
Francesco Profumo: “In questo quadro (il ddl Stabilità; NdR)
avrebbe dovuto inserirsi anche il riordino degli enti di
ricerca, con l’obiettivo di evitare duplicazioni e
sovrapposizioni e rafforzare le azioni di trasferimento
tecnologico tra il sistema pubblico di ricerca e il sistema
delle imprese”.
Sul tema ricerca per Confindustria sarebbe necessario
sostenere gli investimenti in innovazione che fanno le
imprese “disegnando un credito d’imposta strutturale per le
spese in ricerca e innovazione”. Tale credito d’imposta
secondo la Confederazione aiuterebbe le imprese a
partecipare ai programmi europei di ricerca e attrarrebbe
investimenti stranieri.
NECESSARI INTERVENTI SUL CUNEO FISCALE
Per Confindustria sono necessari interventi di riduzione
del cuneo fiscale, la differenza tra costo del lavoro e
reddito del lavoratore: “Le risorse disponibili oggi non
consentono di incidere in modo sostanziale sul cuneo
fiscale, ma se la riduzione venisse assunta come obiettivo
con costanza nel lungo periodo, senza disperdere le scarse
disponibilità della finanza pubblica su troppi fronti, i
benefici non tarderebbero ad arrivare”.
SU TOBIN TAX TROPPA FRETTA
Per la Confederazione, il Governo non ha valutato
sufficientemente l’impatto dell’imposta sulle transazioni
finanziarie che entrerà in vigore dall’inizio del prossimo
anno: “Data la dimensione della migrazione di transazioni
che la relazione tecnica correttamente assume, bisognerebbe
tener conto del minor gettito conseguente alla prevedibile
migrazione degli intermediari italiani verso altre piazze
finanziarie. Peraltro anche il raggiungimento
dell’obiettivo, condivisibile, di contenere gli eccessi
speculativi e destabilizzanti della finanza risulta
indebolito dal limitato numero di paesi che hanno aderito al
progetto”.
Ci si riferisce alla cooperazione rafforzata in ambito
europeo tra nove Paesi che aderiranno alla proposta della
Commissione europea di una tobin tax europea.
I GIUDIZI POSITIVI
Positivo il giudizio sul ddl in materia di salario di
produttività, finanziamento delle grandi opere, Mezzogiorno,
contenzioso civile, controlli e trasparenza delle
amministrazioni pubbliche anche locali. (Public Policy)
LAP