(Public Policy) – Roma, 4 lug – La Camera ha approvato il
ddl di delega al Governo in materia di pene detentive
alternative e messa alla prova. Favorevoli 357, contrari
123.
TUTTI I LANCI DI PUBLIC POLICY
PENE ALTERNATIVE, CANCELLIERI IN AULA: SULLO STALKING ASSOLUTO RIGORE
(Public Policy) – Roma, 4 luglio – “Sullo stalking, e sui
reati simili, ci sarà assoluto rigore da parte del governo”.
Lo dice in aula alla Camera il ministro della Giustizia
Annamaria Cancellieri, intervenendo durante la votazione
degli emendamenti sulla delega al Governo in materia di pene
detentive alternative e messa alla prova.
“Sono reati – aggiunge – per i quali è previsto l’arresto.
Inoltre il governo s’impegna in un’attività di monitoraggio
sulla quale riferirà al Parlamento”. Una risposta critica
all’intervento del ministro è arrivata da Nicola Molteni
della Lega nord: “Lei non ha partecipato ai lavori, è
arrivata a votazione già conclusa ed è inaccettabile che non
siano stati neppure presi in considerazione molti nostri
emendamenti“. Critiche sono state espresse anche dal
Movimento 5 stelle e da Fratelli d’Italia.
PENE ALTERNATIVE, VOTATO L’ARTICOLO 3, M5S ASTENUTO
(Public Policy) – Roma, 4 lug – Con 326 voti a favore, 54
contrari e 97 astenuti la Camera ha approvato l’articolo 3
della proposta di delega al Governo in materia di pene
detentive alternative e messa alla prova. L’articolo 3
riguarda la messa alla prova dei detenuti. Lega e Fratelli
d’Italia hanno votato contro, il M5s si è astenuto.
È “un provvedimento di facciata senza stanziamento di
risorse finanziarie” hanno spiegato in Aula. Ora la Camera
vota gli emendamenti sull’articolo 4.
PENE ALTERNATIVE, CAMERA RESPINGE EMENDAMENTI SU STALKING
(Public Policy) – Roma, 3 lug – La Camera respinge con voto
palese gli emendamenti numero 1.304 e 1.305 (rispettivamente
di Lega e M5s) sull’esclusione della messa alla prova e pene
alternative alla detenzione per i condannati di stalking.
PENE ALTERNATIVE, LA RUSSA (FDI): ART. 1 UGUALE AMNISTIA, GOVERNO SI PRONUNCI
(Public Policy) – Roma, 3 lug – Il testo dell’articolo 1 in
materia di pene detentive non carcerarie “è una definizione
di indulto e amnistia. Invito la presidenza a dare una
risposta esauriente a riguardo”. Lo afferma Ignazio La Russa
(Fratelli d’Italia) nell’Aula di Montecitorio durante la
votazione degli emendamenti al testo di delega al governo
sulle pene alternative al carcere.
Il vice presidente della Camera Luigi Di Maio replica
spiegando che l’articolo in questione “non rientra
nell’amnistia, quindi su questa questione i lavori si stanno
svolgendo regolarmente”.
Intanto in Aula sono stati respinti gli emendamenti 1.288,
1.289, 1.290, 1.291, 1.292, 1.293 e 1.294, tutti a scrutinio
segreto, con parere contrario della commissione e del
governo.
PENE ALTERNATIVE, SEDUTA SOSPESA, DI MAIO ALLONTANA ALLASIA (LEGA)
(Public Policy) – Roma, 3 lug – Il vicepresidente della
Camera Luigi Di Maio sospende per 5 minuti l’attività
dell’Aula della Camera durante la votazione degli
emendamenti al testo di delega al governo sulle pene
alternative al carcere. Dopo aver richiamato più volte
all’ordine i deputati del Carroccio, Di Maio ha infatti
allontanato dall’Aula il leghista Stefano Allasia.
PENE ALTERNATIVE, PIÙ TARDI O DOMANI MINISTRA CANCELLIERI IN AULA
(Public Policy) – Roma, 3 lug – “La ministra è stata
avvertita della richiesta che ha accolto, più tardi mi
comunicherà se già questo pomeriggio potrà essere presente,
o al massimo domani mattina”. Lo ha detto il sottosegretario
alla Giustizia Cosimo Ferri in Aula a Montecitorio
rispondendo alla richiesta delle opposizioni formulata
questa mattina. La Lega in particolare aveva chiesto che
durante il voto sulla delega in materia di pene alternative
la ministra Cancellieri fosse presente.
“Ribadisco la grande attenzione del ministro. Più tardi
comunico se arriverà verso le 17,30 o al massimo domattina”
continua Ferri. La seduta pomeridiana dell’Aula è iniziata
con richiami al regolamento da parte di Simone Baldelli,
Pdl, che ha chiesto una maggiore vigilanza sugli interventi
affinché siano effettivamente “sul merito del
provvedimento”. I colleghi di M5s, Fratelli d’Italia, così
come il presidente di turno della Camera, Luigi Di Maio,
hanno ripreso Baldelli che sarebbe intervenuto solo per
consentire l’arrivo in Aula dei suoi colleghi di partito.
PENE ALTERNATIVE, ALLA CAMERA SI RIPRENDE ALLE 16
(Public Policy) – Roma, 3 lug – Si chiude con la votazione
sull’emendamento 1.287 (respinto) alla delega al governo in
materia di pene detentive, la seduta mattutina dell’Aula di
Montecitorio. Si riprende nel pomeriggio, alle 15 con il
question time e alle 16 con il proseguimento del voto sugli
emendamenti alla delega.
Gianluca Pini, vice capogruppo della Lega a Montecitorio,
ha chiesto ai relatori Donatella Ferranti, Pd ed Enrico
Costa, Pdl, che chiedano alla ministra della Giustizia
Annamaria Cancellieri di essere presente in Aula.
PENE ALTERNATIVE, SARTI (M5S): NO A DOMICILIARI PER CORRUZIONE
(Public Policy) – Roma, 3 lug – “Lasciamo perdere lo
stalking, si tratta di reati contro la pubblica
amministrazione, vorremmo che la corruzione fosse combattuta
anche in questo modo, concreto, e non solo con proclami”. Lo
chiede Giulia Sarti, M5s. nell’Aula di Montecitorio durante
la votazione degli emendamenti al testo di delega al governo
sulle pene alternative al carcere.
Sarti chiede che per reati come peculato, indebita
percezione ai danni dello Stato, abuso d’ufficio e traffico
d’influenza non possano essere applicati dal giudice i
domiciliari.
PENE ALTERNATIVE, FERRANTI (PD): QUESTA RIFORMA È DI SISTEMA
(Public Policy) – Roma, 3 lug – “Si sta parlando solo di
stalking ma questa è una riforma di sistema, dovrebbe far
sentire il Parlamento orgoglioso. Ricordo che quando la Lega
era al governo allargò la detenzione domiciliare, e noi del
Pd abbiamo votato perché il provvedimento andava oltre una
logica di presunzione”.
Così la relatrice di maggioranza Donatella Ferranti (Pd)
nell’Aula di Montecitorio durante la votazione della delega
al governo sulle pene alternative al carcere, aggiungendo
che gli stessi paletti introdotti allora dal governo di
centrodestra vengono adesso ripresi dal testo della delega.
“Il nostro sistema è uno dei più garantisti d’Europa:
quando deciderà un giudice di primo grado, ci sarà un
appello e una cassazione, e dovrà decidere la pena quel
giudice che conosce l’imputato” aggiunge Ferranti. Nicola
Molteni, Lega Nord, relatore di minoranza risponde a
Ferrati: “Sono delle prescrizioni doverose, rivendicarle
come vittoria politica è inopportuno”.
PENE ALTERNATIVE, CAMERA VOTA SU ESCLUSIONE PROSTITUZIONE MINORILE E STALKING
(Public Policy) – Roma, 3 lug – La Camera vota gli
emendamenti sull’esclusione della messa alla prova e pene
alternative alla detenzione per i condannati di
prostituzione minorile, pornografia minorile, stalking e
violenza privata. Gli emendamenti sono diversi a firma Lega
Nord e M5s. Respinti gli emendamento 1.270 e 1.271, il primo
a voto segreto e il secondo a voto palese. Entrambi gli
emendamenti hanno parere contrario della maggioranza e del
governo, favorevole il relatore di minoranza Nicola Molteni,
Lega.
Gianluca Pini (Lega) in Aula spiega: “Ci sono reati dove
l’unica pena possibile è la galera, perché si tratta di
reati odiosi nei confronti delle persone più deboli.
Utilizzate l’assenza di vincolo di mandato per dare un
segnale al Paese”.
Il relatore di maggioranza, Enrico Costa, Pdl, risponde: “In
commissione abbiamo lavorato affinché non vi fosse un
automatismo, abbiamo affiancato la reclusione domiciliare
alla reclusione in carcere, è lasciata al giudice la
valutazione, è fondamentale cercare di intervenire sul caso
concreto”. Anche l’altra relatrice di maggioranza Donatella
Ferranti, Pd, presidente della commissione Giustizia della
Camera, risponde a Fratelli d’Italia e precisa che anche per
i tossicodipendenti e il piccolo spaccio si potranno
applicare i domiciliari, in strutture di cura e assistenza:
“È una delle finalità del provvedimento”.
LA PROPOSTA DI LEGGE
La proposta di legge al voto della Camera prevede la delega
al governo perché il giudice possa scegliere se una persona
condannata per un reato sanzionato con una pena fino a sei
anni debba andare in carcere o agli arresti domiciliari.
(Public Policy)
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