ROMA (Public Policy) – “Chiediamo l’introduzione del numero identificativo degli agenti impegnati nelle azioni di pubblica sicurezza. Questo emendamento lo ripresenteremo, serve il più presto possibile questa norma di civiltà”. Lo dice Vito Crimi, M5s, nell’aula del Senato, illustrando un emendamento del suo gruppo all’articolo 10 bis del decreto Femminicidio/Sicurezza.
Crimi cita il caso di Paolo Scaroni, tifoso bresciano, picchiato dalla polizia il 24 settembre 2005, c’è una sentenza di primo grado del tribunale di Brescia a stabilirlo: “Effettivamente alcuni agenti di polizia lo hanno malmenato rendendolo invalido a vita – spiega Crimi – ma la sentenza diceva che era impossibile identificare gli agenti, e quindi non era possibile condannarli”.
La famiglia di Scaroni, che è rimasto invalido al 100%, ha fatto ricorso in appello. “Non è una norma punitiva nei confronti degli agenti” ha precisato Crimi. L’emendamento, su cui c’era parere contrario di governo e relatori, non è stata approvata dal Senato. (Public Policy) LAP