di Gaetano Veninata
ROMA (Public Policy) – Effetti acustici con cui non si può convivere: le festicciole dei vicini del piano superiore, credo analcolici e dunque non brillantissimi, ma certamente qualche risata di troppo si avverte. Non so se arrivino a 7, se si possano considerare fuorilegge. Male anche i falsi tecnici dell’Enel, ragazzotti imberbi, a cui io senza dire ‘ah’ chiudo la porta in faccia (e figurarsi se ci riprovano, i ‘tecnici-Enel-che-devono-fare-un-controllo-vitale-per-il-funzionamento-dell’universo’) e che si fanno rumorosamente mandare a quel paese anche dal vicino 80enne. Malissimo – malissimo – le riunioni video della tua compagna con colleghi milanesi e dunque portatori della terribile malattia dell’itanglese (“Coffee-break?“).
Effetti acustici con cui si può – invece – serenamente convivere: le musiche di sottofondo dei video – qualsiasi video – su José Mourinho; lo sfrigolare della salsiccia in forno; lo stappare compulsivo delle bottiglie di birra e/o vino; i suoni dell’amore e dei nemici (cit.); gli audio Whatsapp degli amici argentini, senza motivo lunghissimi; il collega Fiano.
Il collega Fiano?
Il collega Fiano, che mentre il collega D’Ettore parla in aula alla Camera lo disturba: “Questo lo dice lei!”, gli grida affannato. E D’Ettore: “No, questo è un dato, mi dispiace. Va bè, poi ci saranno le elezioni, intanto…” Ma Fiano non demorde, tanto da farsi richiamare pure dal presidente di turno, Rampelli: “Collega Fiano….”.
A questo punto D’Ettore si rivolge direttamente alla presidenza: “Non vorrei dialogare con il collega Fiano anche se è molto interessante dialogare con il collega Fiano…”.
“Lei faccia il suo intervento, dopo Fiano vedrà che non la disturberà più“.
“Finisco l’intervento ma siamo in pochi, quindi è come se l’avessi qui a parlare con me, capito? Lo sento meglio“.
“È un effetto acustico con cui si può convivere, prego”.
“Si convive anche con questo sulle spalle“.
Eccetera, eccetera, eccetera. Coffee-break? (Public Policy)
@VillaTelesio