Resocónto
di Gaetano Veninata

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ROMA (Public Policy) – Lo dico francamente: non capisco le polemiche sui verdiniani al Senato. Io ci vedo anzi dei passi avanti nel confronto politico. Non vedo infatti che male ci sia nel fatto che i nostri padri costituenti si facciano capire anche a gesti.

Qualcuno potrebbe dire: non fa parte della nostra cultura, aiutiamoli sì ma sul loro pianeta. È un’idea. Anche perché pure di là, alla Camera, non scherzano con le allusioni.

Simone Baldelli, durante le votazioni del ddl Concorrenza:

Fratoianni; Carloni, provi a votare; Antimo Cesaro, provi anche lei senza pallina…. 

Poi nel corso della serata, a Montecitorio, il clima si fa più festaiolo, quasi pop. Ancora Baldelli:

Riprendiamo l’esame dell’articolo 31 e delle proposte emendative ad esso presentate. Invito i relatori ad esprimere il parere delle commissioni sugli emendamenti riferiti all’articolo 31 (non nel senso ovviamente del gruppo ma l’articolo 31 quello vero… ).

Nulla a che vedere con la serietà del dibattito a Palazzo Madama, che spazia dal linguaggio dei gesti all’etologia. Sentiamo il capogruppo di Forza Italia, Paolo Romani:

Scusi, Presidente, mi pare che, se non abbiamo capito male, ci sono due tipi di canguro, uno con la maglietta azzurra, che è quello che cangura l’estratto annesso elettronico, che però fa solamente una corsa solitaria, rispetto al canguro con la maglietta rossa, che invece cangura alcuni emendamenti del fascicolo tradizionale: è così? Abbiamo capito bene?

Ovviamente, in base alla corsa che fa ogni canguro, è ovvio che per noi non è irrilevante. Infatti, se per caso prevale il canguro azzurro, cercheremo di non votare quegli emendamenti per fare in modo che non vengano giudicati preclusi quelli dove corre il canguro rosso; se invece quest’ultimo è l’unico che corre e fa quella corsa, siamo più tranquilli, perché allora ci basiamo solamente sull’estratto.

È questo il chiarimento: mi scusi adesso per le magliette che abbiamo appiccicato a questi poveri canguri, che sono ormai affaticati e anche un po’ sudati, ma volevamo capire se abbiamo capito bene, insomma.

Ci sono anche momenti di grande affetto, tra i senatori, non pensiate. Sentite il leghista Raffaele Volpi, rivolto a Pietro Grasso:

Signor Presidente, vorrei chiedere sia a lei che al presidente Zanda se vi aggrada il clima. Tutto bene? Siete belli, orgogliosi e contenti? Vi aggrada? Magari dobbiamo chiedere qualcosa se ci alziamo in piedi?Non vorrei disturbare troppo il lavoro, ma ci tenevo a domandare se così va bene. Siete orgogliosi, vero?

Grasso non ci casca:

Meglio non raccogliere le provocazioni. (Public Policy)

@VillaTelesio