Resocónto – Paura, eh?

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di Gaetano Veninata

ROMA (Public Policy) – Benvenuti all’antico cinema Senato.

I protagonisti di oggi sono: Roberto Calderoli (bergamasco, classe 1956); Mario Giarrusso (catanese, classe 1965); Maria Rizzotti (fiorentina, classe 1953); Maurizio Gasparri (romano, classe 1956); Valeria Valente (napoletana, classe 1976).

Calderoli (Lega, presidente di turno in aula): È iscritto a parlare il senatore Giarrusso. Ne ha facoltà.

Giarrusso (M5s): Signor presidente, colleghi, io non sono stupito che in quest’Aula si pronunci il nome di un condannato a dodici anni per fatti gravissimi con un’arroganza e una protervia senza limiti.

Dobbiamo ricordare che il generale Mori è stato condannato da una corte d’assise di Palermo a dodici anni, per fatti gravi. È sub iudice, ma i fatti di cui è accusato suggerirebbero, almeno in queste Aule, di avere prudenza quando si parla di Mori, molta prudenza.

Rizzotti (Forza Italia): Stai zitto! Vergognati!

Giarrusso: L’accusa è che, mentre i servitori dello Stato, che hanno fatto la storia del nostro Paese, versavano il loro sangue, altri “si facevano sotto” – così dicevano i mafiosi – e andavano a trattare la salvezza dei loro sodali politici, che erano nella lista di morte di Totò Riina. Questo facevano!

Gasparri (Forza Italia): Arrestarono Totò Riina!

Calderoli: Senatore Gasparri, la prego.

Gasparri: Arrestarono Totò Riina, lo dica! Non si è arrestato da solo.

Giarrusso: Allora non mi stupisco, colleghi, che questo nome venga fatto adesso, in quest’Aula, da queste persone, parlando di prescrizione, perché uno di quelli che ha fondato quel partito ancora sconta una condanna a sette anni per mafia. E l’altro, il signor Berlusconi…

Rizzotti: Assassino! Assassino!

Calderoli: Senatrice Rizzotti, l’ultima volta ho perdonato. Stavolta vada a farsi un giro, se non è in grado di contenersi. Si accomodi, senatrice.

Giarrusso: Grazie, signor Presidente.

L’altro signore, fondatore e capo di quel partito per più di vent’anni…

Rizzotti: Ma si può sentire roba così?

Calderoli: Senatrice Rizzotti, la censuro e l’espello dall’Aula.

Giarrusso: … è l’uomo più prescritto d’Italia.

È vero che c’è un rapporto tra processo e prescrizione, ma è un rapporto malato che ha la radice nei vent’anni di malgoverno del nostro Paese. Dunque comprendiamo perché abbiamo assistito, in quest’Aula, all’accanimento proprio di quel partito sulla prescrizione e sulla modifica che abbiamo fatto, perché essa viene incontro alla domanda di giustizia dei cittadini di questo Paese, che non ne possono più di vedere colpevoli prescritti.

Valente (Pd): Vergognati! Ma cosa stai dicendo?

Giarrusso: Ricordiamo cos’è la prescrizione. Ve lo ricordo io. Dal codice penale, è la rinuncia dello Stato a far valere la propria pretesa punitiva in considerazione del tempo trascorso dalla commissione del reato.

Valente: Sei incapace!

Giarrusso: Sono fuori luogo tutte le parole spese per definire la prescrizione nemica di chi è innocente. Qua stiamo parlando di reato e di pretesa punitiva che viene meno. La prescrizione è la sconfitta dello Stato di diritto! Questo è la prescrizione.

Valente: Ti rendi conto di quello che stai dicendo?

Giarrusso: Non mi stupisce nemmeno che il Pd si inalberi quando si parla di Daspo per i politici.

Valente: Non ti stupire. Lo facciamo orgogliosamente.

Giarrusso: Il Daspo va bene per i violenti dello stadio, per la povera gente, ma per i colletti bianchi non vi va bene! Allora dobbiamo dirlo…

Calderoli: Senatrice Valente, la prego.

Giarrusso: Dobbiamo dirle forte e chiaro che la nostra idea di giustizia non è la vostra!

Valente: Sicuramente no.

Giarrusso: Quando andiamo nelle carceri e vediamo soltanto mafiosi e poveri Cristi e non i colletti bianchi che hanno devastato il nostro Paese – non li vediamo là dove dovrebbero stare – comprendiamo che dobbiamo tornare qua e fare leggi come quella che stiamo approvando oggi per mandarli in galera.

Valente: Non sai che cos’è lo Stato di diritto.

Giarrusso: Capisco, cari colleghi, che l’agente sotto copertura vi mette paura. Vi mette paura!

Valente: Ma come ti permetti!

Giarrusso: Ma a noi e ai nostri amministratori l’agente sotto copertura non mette paura.

Calderoli: Senatrice Valente, vuole accompagnare fuori la senatrice Rizzotti? Anche in coppia, se volete. Stia tranquilla.

Concluda, senatore Giarrusso.

Giarrusso: Concludo, presidente.

A noi l’agente sotto copertura non fa paura, come è stato spiegato bene dai miei colleghi, perché serve a colpire i corrotti che siedono dove non dovrebbero stare e rovinano il nostro Paese.

Restituiamo le nostre amministrazioni alle persone perbene. E Lo faremo con queste norme.

Gasparri: Anche a Corleone, senza parenti di Provenzano.

Calderoli: Senatore Gasparri, stia tranquillo. (Public Policy)

@VillaTelesio