di Gaetano Veninata
ROMA (Public Policy) – Siccome non si vive di solo palazzo, di manovre e di scissioni, ma la politica sa e deve essere anche Politica con la P maiuscola, questo Resocónto – in attesa della Politica con la P maiuscola – vi consiglierà un libro.
Sì, un libro, appena uscito. Non sarà una recensione, bensì un vero e proprio invito alla lettura. Si tratta del “racconto di un’amicizia” (titolo: “Te lo dico da Nobel”) ed è “la nuova fatica letteraria” di Antonio Razzi.
Parla della Corea del Nord, “un Paese – si legge – che sta percorrendo la strada del cambiamento, abbandonando quei princìpi ferrei della dittatura e guardando con occhi e idee diverse al mondo grazie, soprattutto, all’ascesa di Kim Jong-Un avvenuta
nel 2011”.
L’autore ci racconta come “Kim, con passi lenti ma decisi, stia innovando il suo Paese dove si inizia a respirare, soprattutto tra i giovani, un’aria di maggiore libertà che si traduce in provvedimenti legislativi concreti ed insperati fino a qualche anno fa come la possibilità di utilizzare il telefono cellulare e la definitiva apertura del governo nei confronti
degli sportivi che adesso possono anche lasciare il proprio Paese”.
La casa editrice (Graus Edizioni), invitandoci alla lettura, sottolinea come il racconto di Razzi “non sia soltanto un resoconto di alcune cose fatte ma, soprattutto, la sintesi
di idee e proposte da sottoporre alle intellighenzie e ai governi mondiali“.
“Perché – si chiede ad esempio Razzi – non conferiscono il Nobel per la pace a Kim e a Trump?“. La Corea del Nord – ci racconta ancora l’ex senatore – “è un Paese bellissimo, ricco di bellezze naturali dove si coltiva il culto della memoria grazie ai tantissimi musei e alle interessanti architetture presenti. Insomma un luogo da visitare e da gustare anche per le sue sorprese culinarie”.
Da non sottovalutare – infine – la prefazione dell’ambasciatore nordcoreano a Roma, Kim Chon: “L’uomo Razzi è un vero gentlemen, amante della pace e del dialogo, che ha capito il nostro Paese, apprezzandone le istituzioni e i suoi costumi, le sue persone e la sua terra, difendendolo sempre agli occhi dell’opinione pubblica mondiale che spesso è condizionata da propaganda e dicerie”. (Public Policy)
@VillaTelesio