La bozza del decreto Clima: end of waste, bonus e taglio dei sussidi

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ROMA (Public Policy) – Misure urgenti per il miglioramento della qualità dell’aria; misure urgenti per lo sviluppo dei parchi nazionali e la tutela degli ecosistemi; disposizioni urgenti in materia di economia circolare, disposizioni finali. Sono questi i quattro capi in cui è suddivisa, per il momento, la bozza di decreto per il contrasto ai cambiamenti climatici allo studio del ministero dell’Ambiente, di cui Public Policy ha preso visione. Tra gli articoli uno riguarda anche l’end of waste ma, al momento, il testo vero e proprio risulta ancora assente.

Il capo sulle misure per il miglioramento della qualità dell’aria è composto da 8 articoli: misure per incentivare la mobilità sostenibile nelle aree metropolitane; disposizioni per la promozione del trasporto scolastico sostenibile; disposizioni per l’incentivazione del trasporto a domicilio dei prodotti; azioni per il rimboscamento; Città verde d’Italia; riduzione dei sussidi ambientalmente dannosi; potenziamento della Via e introduzione dell’impatto ambientale della regolamentazione; piattaforma per il contrasto ai cambiamenti climatici e il miglioramento della qualità dell’aria.

Nel capo sulle misure urgenti per lo sviluppo dei parchi nazionali e la tutela degli ecosistemi ci sono due articoli: istituzione nei parchi nazionali di zone economiche ambientali a regime economico speciale; disposizioni volte a velocizzare la pianificazione di emergenza per gli impianti di stoccaggio e trattamento dei rifiuti. Nel capo sulle disposizioni urgenti in materia di economia circolare ci sono tre articoli su: agevolazioni fiscali sui prodotti sfusi e alla spina; cessazione qualifica di rifiuto; commissario unico discariche abusive. Nelle disposizioni finali è presente la sola entrata in vigore del decreto.

IL TAGLIO DEI SUSSIDI

Tra le novità più rilevanti, la bozza prevede un taglio almeno del 10% dei sussidi ambientalmente dannosi a partire dal 2020, fino al loro progressivo annullamento entro il 2040.

L’articolo fa riferimento al Catalogo dei sussidi ambientalmente dannosi del ministero dell’Ambiente. Il taglio vero e proprio viene rimandato alla legge di Bilancio. Viene però già stabilito che il 50% degli introiti risparmiati saranno destinati a un Fondo per il finanziamento di interventi in materia ambientale, con priorità alla revisione dei sussidi ambientalmente favorevoli, alla diffusione e innovazione delle tecnologie e dei prodotti a basso contenuto di carbonio e al finanziamento di modelli di produzione e consumo sostenibili. Un dm annuale provvederà al riaparto delle risorse del fondo.

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NAF