RIFIUTI, M5S A GOVERNO: COME USCIRE DALLA PROCEDURA D’INFRAZIONE UE DEL LAZIO?

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DL EMERGENZE, CRONACA DI UN TESTO "BLINDATO"

PRESENTATA INTERROGAZIONE SULL’EMERGENZA RIFIUTI DELLA DISCARICA DI MALAGROTTA

(Public Policy) – Roma, 18 giu – Quali sono le iniziative
del Governo e del ministero dell’Ambiente per far fronte
all’emergenza rifiuti di Roma e del Lazio e per uscire dalla
procedura d’infrazione europea?

È quanto chiede il Movimento 5 stelle con un’interrogazione
presentata dal deputato Stefano Vignaroli rivolta al Governo
e al ministero dell’Ambiente, in merito al trattamento e
smaltimento dei rifiuti nel Lazio e alla procedura
d’infrazione richiesta dalla commissione europea. L’Europa
si è più volte occupata della “situazione rifiuti” nel
Lazio, in particolare della discarica di Malagrotta e del
Piano regionale dei rifiuti, non conforme alle direttive
europee.

Dopo una prima procedura d’infrazione chiusa nel 2005, la
commissione Ue ha deciso di aprire nel 2009 l’indagine
denominata Eu Pilot 629/09/Envi. L’esito dell’indagine ha
mostrato, si legge nell’atto, “che parte dei rifiuti
depositati a Malagrotta non sono sottoposti a trattamento,
in violazione dell’articolo 6 della direttiva europea
1999/31/CE” relativa alle discariche dei rifiuti.

In concomitanza alla conclusione delle indagini i servizi
della direzione generale ambiente della commissione Ue hanno
deciso di proporre alla commissione stessa l’apertura di una
formale procedura d’infrazione (2011/4021) contro l’Italia.
La richiesta è stata poi accolta.

Il 17 giugno 2011, si legge nell’interrogazione, “la
commissione ha inviato al Governo italiano una lettera di
costituzione in mora ai sensi dell’articolo 258 del Trattato
sul funzionamento dell’Unione europea (Tfue). La procedura
d’infrazione è stata trasmessa dalla commissione alla Corte
di giustizia europea, la quale potrebbe sanzionare l’Italia
con una condanna e una multa che potrebbe elevarsi fino ad
un milione di euro al giorno”.

In conclusione, l’interrogazione 5 stelle sottopone al
governo anche le preoccupazioni della commissione Ue nei
confronti della scelta di individuare Monti dell’Ortaccio
(discarica nei Viterbo; Ndr) come sito alternativo a
Malagrotta: “La decisione ha destato grandi preoccupazioni
alla commissione, che l’ha visitato nel mese di luglio 2012,
in quanto si tratterebbe di un ulteriore sito
idrogeologicamente non idoneo per la presenza di una falda
acquifera affiorante esposta a grave rischio di inquinamento
da percolato e caratterizzato anche da vicinanza con le case
(500 metri dall’abitato) oltre che essere sita nella Valle
Galeria, già dichiarata a rischio di incidente rilevante”.
(Public Policy)

SOR