Rizzetto (FdI): il caso Pantani è da riaprire, che ne pensa Bonafede?

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ROMA (Public Policy) – “Sono passati 15 anni dalla scomparsa di Marco Pantani e, ancora oggi, non è chiaro quale sia stata la reale causa del suo decesso”. Il caso “è stato archiviato dalla giustizia come morte per overdose, ma le notizie di stampa che si sono susseguite nel tempo sulla tragica vicenda hanno fatto trapelare una serie di misteri irrisolti”, che hanno portato “la famiglia di Pantani” a chiedere la riapertura delle indagini, viste anche le recenti dichiarazioni sul caso, in commissione Antimafia, di Umberto Rapetto, generale di brigata della Guardia di finanza.

Per questo il deputato di Fratelli d’Italia, Walter Rizzetto, ha presentato un’interrogazione a risposta in commissione al ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, per sapere, nell’ordine: quali siano gli orientamenti del ministro sui fatti esposti e quali iniziative intenda assumere; e quali iniziative intenda assumere “anche al fine di contrastare eventuali condizionamenti della criminalità organizzata nell’ambito delle competizioni sportive nazionali”. Vedremo poi perché Rizzetto parli di criminalità organizzata.

Ma partiamo dalle parole di Rapetto: “Qualcuno era con lui quando la morte è arrivata”, ha rivelato in commissione il generale della Gdf, “soffermandosi in particolare – spiega Rizzetto nell’interrogazione – su alcune ‘macchie di sangue’ e a come era posto il corpo senza vita di Marco, poiché lasciava presumere che qualcuno l’avesse spostato dopo il decesso; ed ancora, contrariamente a quanto era stato sempre sostenuto, è emerso che Marco Pantani non era da solo nella stanza dell’albergo in cui è stato trovato morto”.

Un altro aspetto sul quale Rapetto ha sollevato l’attenzione dell’Antimafia – continua l’interrogazione – “è il fatto che il ciclista, il giorno della morte, chiese più volte alla reception di chiamare i carabinieri, poiché qualcuno lo infastidiva. Sul punto, non si comprende per quale motivo, a suo tempo, non sia stato dato seguito ad una richiesta di aiuto piuttosto insistente da parte di Pantani, come riferiscono le testimonianze di alcuni di coloro che erano presenti all’ingresso dell’hotel”.

Infine, conclude il deputato FdI, “resta irrisolto il mistero relativo ad una pallina bianca ritrovata vicino al cadavere di Pantani, attorno alla quale vi era un enorme grumo di sangue che però, stranamente, non ha intaccato la pallina rimasta perfettamente bianca”.

Da quanto emerso, Rizzetto ritiene che “vicende come quella descritta non possano non essere nuovamente oggetto di indagine laddove emergano ulteriori elementi, il cui approfondimento appare oltremodo necessario, anche per accertare se vi siano responsabilità di terzi; ciò anche considerando” – e veniamo adesso al coinvolgimento della criminalità organizzata – “che su gare di rilievo nazionale come Il Giro d’Italia, in passato è stata concretamente ipotizzata la possibilità di presunti condizionamenti della criminalità organizzata, in particolare legata alle scommesse clandestine, che avrebbe agito proprio contro la partecipazione di Marco Pantani ad una di tali competizioni ciclistiche”. (Public Policy) GAV