ROMA (Public Policy) – Si va verso un’accelerazione, al Senato, dell’esame del disegno di legge di delega al Governo in materia di salario minimo. La commissione Lavoro e Affari sociali di Palazzo Madama, infatti, ha ripreso martedì il ciclo di audizioni (avviato a gennaio e poi interrotto). Le audizioni si sono esaurite nella stessa giornata, mentre il termine per gli emendamenti potrebbe essere fissato per la prossima settimana con l’obiettivo di andare in aula il prima possibile senza però modificare il testo.
Il provvedimento, si ricorda, era nato come una proposta di legge delle opposizioni poi trasformata in una delega al Governo tramite un emendamento della maggioranza. Il testo è stato approvato in prima lettura a Montecitorio e ora si trova al Senato dove è stato adottato come testo base dalla commissione Affari sociali e Lavoro. A questo testo, infatti, erano abbinati altri due disegni di legge: da un lato quello di iniziativa popolare promosso da Unione popolare e dall’altro il ddl a prima firma del senatore Tino Magni (Avs). Entrambi chiedevano di fissare per legge un salario minimo rispettivamente a 10 e 9 euro l’ora.
In base a quanto si apprende, i soggetti sentiti sono stati: Conflavoro, Consiglio nazionale dell’Ordine dei consulenti del lavoro, Confprofessioni, Confcommercio, Confartigianato, Cna e Federterziario. Tra i soggetti auditi in commissione, inoltre, anche Forum Disuguaglianze e Diversità, Unione degli universitari e Rete degli studenti medi. Infine, in calendario anche Alleanza cooperative, Ance e Unsic (Unione nazionale sindacale imprenditori e coltivatori).
Secondo esponenti di maggioranza, il via libera al provvedimento potrebbe anche sbloccare l’iter del ddl Lavoro recante norme di “semplificazioni in materia di lavoro e legislazione sociale”. Il testo, a prima firma della senatrice FdI Paola Mancini è fermo da circa un anno in commissione, dove a maggio 2024 sono stati depositati gli emendamenti mai votati. Si attendono, ha ribadito più volte Mancini a Public Policy, i pareri del Governo.
Come più volte evidenziato, il testo contiene alcune sovrapposizioni su materie già normate dal collegato Lavoro approvato in via definitiva. Tra queste, si ricorda, la norma che, anche in questo caso, introduce una disciplina per le dimissioni per fatti concludenti in caso di assenze ingiustificate da parte del lavoratore dipendente. Analoga normativa è stata inserita nel collegato Lavoro e di conseguenza andrà espunta dal testo della senatrice Mancini. (Public Policy) GPA