ROMA (Public Policy) – La commissione Ambiente alla Camera ha approvato il dl Sblocca Italia, passato così nuovamente all’esame dell’Aula dove è stata posta la questione di fiducia. La commissione ha dato l’ok anche ad alcuni emendamenti proposti dalla relatrice e ha recepito le condizioni della commissione Bilancio.
Tra queste ultime, bocciata la norma che prevede di ridurre al 4% l’Iva per le ristrutturazioni che beneficiano dell’ecobonus e del bonus casa e di aumentarla al 10% per i nuovi immobili. Cassata la modifica della commissione Ambiente con cui si erano raddoppiate le risorse per il Fondo emergenze facendolo passare nel 2014 da 50 milioni di euro (già stanziati nella legge di Stabilità dello scorso anno) a 100 milioni di euro.
Salva la norma che prevede di andare a reperire i 50 milioni resi disponibili non solo dalla programmazione del Fondo sviluppo e coesione 2007-2012 ma anche dalla programmazione 2014-2020. Reintrodotta, su richiesta della Bilancio, la norma che prevede, per usufruire della deduzione Irpef per l’acquisto di un immobile, l’obbligo di affittarlo entro sei mesi e per 8 anni.
Sul punto approvato un emendamento della relatrice che reintroduce la condizione per cui “l’unità immobiliare acquistata sia destinata, entro sei mesi dall’acquisto o dal termine dei lavori di costruzione, alla locazione per almeno otto anni e purché tale periodo abbia carattere continuativo: il diritto alla deduzione tuttavia non viene meno se, per motivi non imputabili al locatore, il contratto di locazione si risolve prima del decorso del suddetto periodo e ne viene stipulato un altro entro un anno dalla data della suddetta risoluzione del precedente contratto”.
Rimane invece lo stop alla privatizzazione dell’Acquedotto pugliese di cui la Bilancio aveva chiesto la cancellazione solo per un vizio di forma.
COSA NON PIACEVA ALLA BILANCIO Cinquanta condizioni di copertura e tre osservazioni: questo il ‘verdetto’ sul testo del decreto firmato da Maurizio Lupi contenuto nel parere della commissione Bilancio della Camera, votato mercoledì sera intorno alle 22.
Cinquanta condizioni, la maggior parte delle quali anticipate da Public Policy, su altrettante misure introdotte o ritoccate dalla commissione Ambiente di Montecitorio, che ha per settimane esaminato gli emendamenti al dl Sblocca Italia senza un parere da parte della V commissione.
Le norme che la Bilancio ha chiesto di modificare sono diverse, e vanno da quella che prevedeva 50 milioni in più per il Fondo emergenze (la cui dotazione saliva così a 100 milioni), a quella, introdotta con un emendamento del Movimento 5 stelle, che prevede di ridurre al 4% l’Iva per le ristrutturazioni che beneficiano dell’ecobonus e del bonus casa e di aumentarla al 10% per i nuovi immobili.
Tra le altre misure che la V commissione della Camera ha chiesto di modificare, c’è poi quella che destinava il 50% delle aliquote di prodotto derivanti dalle produzioni di idrocarburi allo sviluppo delle aree costiere, e quella sulle defiscalizzazioni per le concessioni autostradali.
LA FIDUCIA E IL VOTO FINALE Adesso il testo è tornato nuovamente in aula e il governo ha posto la questione di fiducia. Il voto finale arriverà giovedì: a quel punto il testo dovrà andare al Senato ed essere convertito entro l’11 novembre. (Public Policy)
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